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venerdì 28 ottobre 2011

PRENDIAMO ESEMPIO !!!!

Ecco.... E' così che si fa !!! 

Non potrebbero i nostri politici prendere esempio ?? No, semplicemente perchè non sono a Roma per fare politica o per portare avanti il paese, stanno lì solo per riempirsi le tasche il più possibile ! 

Vergogna !!!

 

Giappone:tagli salario premier per sisma

20% per ministri, ddl per ridurre 7,8% stipendi settore pubblico

28 ottobre, 08:56
 
 
 
 
 
(ANSA) - TOKYO, 28 OTT - Il premier giapponese Yoshihiko Noda taglia del 30% il suo salario negli sforzi per finanziare la ricostruzione nelle aree colpite dal sisma di marzo, mentre ministri e viceministri rinunciano al 20% dei compensi. Le misure, su base volontaria e operative da novembre, fanno parte di un disegno di legge piu' ampio che vuole ridurre in media gli stipendi dei dipendenti pubblici del 7,8% fino a marzo 2014. Se varato, il provvedimento fara' risparmiare 290 miliardi di yen annui (circa 2,7 mld euro). 

giovedì 27 ottobre 2011

SCIOPERI IN VISTA - LOGICA CONSEGUENZA DEGLI IMPEGNI PRESI DAL SIG. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

Sindacati pronti allo sciopero. Napolitano: garantire stabilita'

Berlsuconi: da Ue ok a programma di governo per 18 mesi. Napolitano: garantire stabilita'

Ansa - 27 ottobre, 20:43
 
 
 
 
 
ROMA - Dopo il sì dell'Europa a Silvio Berlusconi le acque restano agitate nella maggioranza. Alcuni parlamentari del Pdl stanno lavorando ad una lettera-appello al premier, nella quale si chiede ancora a Berlusconi di allargare la maggioranza, proprio per poter dar corso agli impegni assunti con l'Ue.
 Gli 'scontenti' del Pdl nella lettera appello - che inizia con un "Caro presidente Berlusconi" - rinnovano ancora la fedeltà al premier, ne sottolineano i "grandi meriti politici" e chiedono di poter continuare a sostenerlo, ma avvertono che senza un un cambio di passo no potranno più garantire il loro sostegno. Per non finire "su un binario morto" - scrivono - è tempo di "rilanciare l'azione politica, allargare la maggioranza parlamentare alle forze che tradizionalmente hanno fatto parte della nostra coalizione e dare una svolta all'azione di Governo". Dell'appello, che ancora non si sa quante firme avrà in calce - si è a lungo discusso nella riunione di ieri di una quindicina di senatori con Beppe Pisanu, ma anche nelle riunioni degli scajoliani e tra diversi altri esponenti del Pdl. "Ci sentiamo in dovere - si legge nella bozza del documento - con la lealtà e la sincerità che ti abbiamo sempre dimostrato, di rappresentarti il nostro critico convincimento sulla situazione politica dell'attuale maggioranza parlamentare che sostiene il tuo Governo. Dobbiamo oggettivamente registrare che l'esIguità dei numeri, in particolare alla Camera, non consente a questo Governo di poter affrontare neanche l'ordinario svolgimento dei lavori parlamentari, e tanto meno quindi, di dare quelle risposte, anche molto impegnative sul piano del consenso sociale, che la drammatica situazione economico finanziaria richiede", soprattutto dopo la lettera discussa ieri a Bruxelles dal premier. La coalizione di maggioranza - si legge ancora - "non ha alcuna realistica possibilità di vittoria nei prossimi appuntamenti elettorali". "Da parte nostra - si conclude la bozza della lettera-appello -, la lealtà, il senso di disciplina e responsabilità che abbiamo finora dimostrato, sostenendo l'iniziative del Governo anche quando i provvedimenti non erano in sintonia con i nostri principi e i nostri programmi, non potrà da oggi essere più garantita in assenza di una forte discontinuità politica e di Governo".

NAPOLITANO: FASE COMPLESSA, GARANTIRE STABILITA' - "Per chi abbia la missione di garantire la stabilità monetaria e finanziaria in Italia e in Europa, anche al fine di sostenere nuove prospettive di crescita economica e sociale" è una "fase di particolare complessità e difficoltà". Lo ha detto Napolitano ricevendo al Quirinale Mario Draghi e Ignazio Visco.
Il Capo dello Stato sottolinea che la stabilità monetaria e finanziaria è necessaria "anche al fine di sostenere nuove prospettive di crescita economica e sociale". "Su invito del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano - rende noto un comunicato della presidenza della Repubblica - si è tenuta in Quirinale una breve cerimonia augurale per il professor Mario Draghi, che si accinge ad assumere la funzione di Presidente della Banca Centrale Europea, e per il dottor Ignazio Visco, nominato Governatore della Banca d'Italia". "Il Capo dello Stato - prosegue la nota - ha espresso al prof. Draghi il più convinto riconoscimento per l'alto servizio reso al paese, e ha formulato fervidi voti per l'opera che attende entrambi in una fase di particolare complessità e difficoltà per chi abbia la missione di garantire la stabilità monetaria e finanziaria in Italia e in Europa, anche al fine di sostenere nuove prospettive di crescita economica e sociale".

LETTERA UE: I SINDACATI SUL PIEDE DI GUERRA - Noi non siamo d'accordo a mettere mano sui licenziamenti, ci sembra una provocazione mentre il Paese ha bisogno di coesione". Così il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, che al Tg2 preannuncia: se verrà modificato "l'assetto dei licenziamenti senza il consenso delle parti sociali la Cisl andrà allo sciopero". Per la Cgil sono "misure da incubo" quelle contenute nella lettera presentata ieri dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi al vertice di Bruxelles. E preannuncia: "il sindacato reagirà con la forza necessaria".
In particolare, secondo la Cgil, le misure su cui si è impegnato il Governo sono "norme a senso unico contro il lavoro e il modello sociale italiano. Sono all'interno di una lettera da libro dei sogni, incubi per la verità". Se l'obiettivo è assumere e non licenziare, commenta il segretario confederale, Fulvio Fammoni, "il governo mandi subito una raccomandata urgente a Bruxelles dicendo che si è sbagliato". L'Europa, aggiunge, "accetta per non far sprofondare le borse e soprattutto per commissariare, non più solo politicamente ma di fatto, il nostro paese. Ecco il risultato di un governo non più credibile per nessuno e dannoso per l'Italia. Come nel paese dei balocchi si scrive che 'il governo trasformera' le aree di crisi in aree di sviluppò, siamo al ridicolo".
Nel merito delle proposte contenute nella lettera "oltre alla propaganda, poiché la lettera è chiaramente non un programma di governo ma il futuro manifesto elettorale del partito di Berlusconi, lo sviluppo è inteso solo come: libertà di licenziare con una disoccupazione reale ben oltre il 10%; il termine efficienza dell'impresa significa libertà di licenziare per ogni evenienza, una specie di istigazione a delinquere verso un sistema produttivo in cui gli ammortizzatori sono a fine corsa; punire ancora i lavoratori pubblici, con un governo che ha già programmato il licenziamento di altri 200 mila precari nei prossimi 3 anni con in più mobilità obbligatoria e cassa integrazione, cioè meno lavoro e ulteriore drastico taglio dei servizi; intervenire sulle pensioni, in particolare contro le donne il mezzogiorno". Non c'è traccia invece, rileva ancora il sindacalista, di lotta al sommerso o dell'introduzione di una patrimoniale. "E' evidente l'unidirezionalità delle scelte che punta a far diminuire la pressione del sistema delle imprese che, pensando in modo avaro di essere al riparo da questi provvedimenti, si scordano cosa detto fino a ieri e danno un giudizio positivo. Il sindacato, nessuno si illuda e mi auguro unitariamente, reagirà con la forza necessaria per non far varare queste norme ingiuste".

CAMUSSO, LETTERA E' UNA SOMMA DI LUOGHI COMUNI - La lettera di Berlusconi all'Ue "é piena di luoghi comuni" che servono a far passare "tre attacchi mirati". Lo dice la leader della Cgil, Susanna Camusso, in un'intervista a Repubblica in cui sottolinea che alla Bce si "può anche dire di no" e allo stesso tempo "fornire un'alternativa: fare quello che si fa negli altri Paesi e decidere di investire sulla crescita". Il triplice "attacco" per Camusso è rivolto alle norme sul lavoro, "intollerabile il via libera al licenziamento tirando in ballo la lotta al precariato", sui dipendenti pubblici e sulle pensioni. In quest'ultimo ambito, spiega, "si fa una forzatura ad un sistema che è in equilibrio e senza indirizzare nemmeno una piccola parte delle risorse che s'intende recuperare a favore della previdenza dei giovani".

UIL: PRONTI A SCIOPERO CONTRO LICENZIAMENTI - Se il Governo confermerà i contenuti della lettera all'Ue per la parte relativa alle norme sul lavoro la Uil si vedrà costretta allo sciopero generale di tutte le categorie. E' la posizione della Uil, secondo quanto apprende al termine della riunione della segreteria del sindacato.

CENTRELLA: NON C'E'ALTERNATIVA A SCIOPERO GENERALE - Il segretario generale dell'Ugl, Giovanni Centrella, avverte in una nota che, "di fronte all'ennesimo provvedimento contro lavoratori e pensionati, senza un briciolo di condivisione con le parti sociali e di equa distribuzione dei sacrifici, non c'è alternativa allo sciopero generale".

BOSSI, VOTO NON ORA, TREMONTI SI E' DEFILATO - ''Dalla Ue è venuto un giudizio positivo, ci siamo impegnati, mica potevamo spaccare l'Europa", così Umberto Bossi, in partenza dall'aeroporto di Ciampino, giudica il modo in cui è stata accolta la lettera che Berlusconi ha portato a Bruxelles. Bossi sottolinea che "Tremonti si è defilato". "Si vota quando sarà il momento, non è adesso, ora si va avanti", dice Bossi. "Se non avessimo rispostonel modo giusto all'Europa sulle pensioni saremo andati subito al voto", aggiunge il leader della Lega nord. Sulle pensioni di anzianita' "non è una mia vittoria ma è una vittoria della giustizia. Peraltro su quelle di vecchiaia scrivete il falso perché non è cambiato nulla", ha aggiunto.

BERSANI, MERCE USATA, GOVERNO IN AULA - ''A parte le minacce inaccettabili di entrare a pie' pari sul mercato del lavoro, tutto il resto e' merce usata'': lo afferma il segretario del Pd Pier Luigi Bersani parlando della lettera inviata all'Ue chiedendo che il governo riferisca in Parlamento. ''Spieghi - aggiunge - il rispetto del calendario''.
A parte le misure sul mercato del lavoro, afferma il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, la lettera inviata dal governo all'Ue "é merce usata venduta come nuova in modo francamente sconcertante. Io per carità di patria non faccio l'elenco punto per punto ma - aggiunge - ci sono vere e proprie prese in giro". Ragione per cui, "il governo venga in Parlamento - conclude Bersani - e spieghi il rispetto di quel calendario e ci faccia vedere cosa c'é di nuovo e come possa essere rispettata la tabella di marcia".

PD: LICENZIAMO LEGA, NO ATTACCHI A LAVORO - "E' surreale sentire il capogruppo della Lega, Reguzzoni, cantare, anzi urlare, vittoria nell'aula di Montecitorio dopo che Berlusconi è andato a Bruxelles ad annunciare licenziamenti facili e misure sullo sviluppo tutte ancora da mettere in cantiere. Il leghista Reguzzoni è diventato un vero pasdaran berlusconiano, ma non lo sentiamo parlare quando la maggioranza viene battuta in quest'aula".Così Michele Ventura vicepresidente vicario dei deputati del PD. "Quanto alla lettera e agli impegni il presidente del consiglio europeo Van Rompuy e il presidente della Commissione Ue Barroso - spiega - sembrano quasi non crederci quando ripetono di volerne vedere la realizzazione. Forse a Bruxelles non farà piacere sentire che l'azionista Bossi, fa sapere che sulle pensioni 'non cambia niente'. A Berlusconi e alla sua maggioranza diciamo che siamo fieramente contrari agli attacchi al lavoro. In un momento in cui l'Italia non cresce, l'unico intervento annunciato è quello sui licenziamenti".

ALFANO: SFIDA PER TUTTI,SI COLLABORI FINO A 2013 - "Non è tempo di strane alchimie né di arabeschi, ed è bene che anche le opposizioni lo comprendano. La lettera del Governo italiano all'Ue è un documento impegnativo e serio, che fa discendere la necessità di comportamenti politici conseguenti e lineari non solo per la maggioranza, ma per tutti quelli che davvero vogliono bene al Paese". E' quanto dichiara, in una nota, il segretario nazionale del Pdl, Angelino Alfano che precisa: "Il mio auspicio è che, su quei punti, il Governo Berlusconi trovi collaborazione in Parlamento da qui al 2013".

CASINI: PATTO SCELLERATO CONTRO LAVORO - La lettera del governo italiano alle istituzioni europee è "un patto scellerato sottoscritto tra Berlusconi e Bossi che in cambio della libertà di licenziamento non mette mano alle pensioni". Lo dice il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini. "Se si vuole un mercato del lavoro più flessibile - ha aggiunto Casini - bisogna dare qualcosa in cambio" per questo "serve un patto con le parti sociali che in cambio di una maggiore flessibilità preveda una riduzione della pressione fiscale su imprese, lavoro e famiglie in cambio di una maggiore tassazione delle rendite finanziarie e dei grandi patrimoni".
"L'opposizione - secondo il leader dell'Udc - è al momento della verità: l'Europa deve sapere che c'è un'alternativa seria che non rifiuta la lettera della Bce e che anzi, sa declinarla in modo equo. L'Udc e il Terzo Polo lavoreranno per questo. Gli amici di Vasto devono comprenderlo".

SEL: VOGLIONO IMPOVERIRE LAVORATORI E PENSIONATI - "E' imbarazzante assistere ad un Parlamento ridotto a curva di uno stadio, che si accapiglia sul nulla, mentre il Premier sceglie modalità extraparlamentari di dialogo con le istituzioni europee". E' duro il commento di Sinistra Ecologia Libertà sul piano anticrisi del governo affidato a Massimiliano Smeriglio, responsabile nazionale economia e lavoro di Sel. "Nel merito - prosegue l'esponente di Sel - riteniamo un accanimento ideologico il non voler procedere sulla strada della patrimoniale e del taglio delle spese militari, mentre si continua invece imperterriti a impoverire lavoratori e pensionati. La crisi non si supera con licenziamenti più facili, né indebolendo il lavoro pubblico con l'inganno della mobilità obbligatoria o della cassa integrazione. La svendita del patrimonio pubblico e la privatizzazione dei servizi pubblici locali, poi, sono miopi stratagemmi. Senza il rilancio dei consumi interni, basato su salari e pensioni più certi, senza politiche a sostegno del ceto medio e del welfare, gli italiani non si salveranno". "C'é bisogno di un nuovo governo - conclude Smeriglio - capace di costruire un'alternativa concreta al furore antipopolare di Berlusconi e dei banchieri della Bce".

DONADI (IDV): E' SOLO FUMO NEGLI OCCHI - "La lettera con le misure economiche italiane è solo fumo negli occhi dell'Unione Europea, nella speranza di tirare a campare ancora un po'. Un testo da un lato illusorio, ma dall'altro molto preoccupante, perché, come sempre, attacca i diritti dei cittadini più deboli e chiede solo a loro di pagare il conto della crisi. Questo governo non ha la forza, i numeri e la capacità di governare l'Italia". Lo afferma il capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi.

BERLUSCONI: BINI SMAGHI LASCI PER NON CREARE FRIZIONI - ''Con Sarkozy non ho avuto modo di parlare. Non ci siamo incontrati. Purtroppo con la Francia c'e' il caso di Bini Smaghi che non aiuta. Se posso approfitto di Porta a Porta per fare un appello a Bini Smaghi perche' lasci evitando frizioni con la Francia''. Lo ha detto intervenendo con una telefonata a Porta a Porta, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Il premier ha chiesto proprio alla trasmissione di Vespa di rivolgere un appello in questo senso ricordando che ''Bini Smaghi e' stato nominato dal governo e che oggi il governo gli chiede di dimettersi per non creare un casus belli''.
"E' sempre meglio rispettare gli impegni presi". Lo ha detto il presidente francese Nicolas Sarkozy riferendosi alla 'permanenza' di Lorenzo Bini Smaghi nel board della Bce. Quanto all'appello rivolto a Bini Smaghi da Berlusconi a Porta a porta, Sarkozy ha osservato: "Non so se la tv sia il modo migliore per far passare il messaggio". "Non voglio intromettermi nella politica italia", ha poi aggiunto Sarkozy. Ma è certo che "nel board della Bce ci sono due italiani e nessun francese. C'é un impegno preso ed è sempre meglio rispettare gli impegni".
 
 

mercoledì 26 ottobre 2011

INTESA RAGGIUNTA - SI ATTENDE ADESSO VERDETTO DALL' UNIONE EUROPEA !

Ue: Italia ha inviato lettera a Bruxelles

La misura da maggio 2012 per la crisi. Piano crescita entro 15 novembre.

ANSA - 26 ottobre, 19:43
 
 
 
 
 
BRUXELLES - La lettera con gli impegni dell'Italia è stata inviata da Roma a Bruxelles: è quanto si apprende da fonti Ue qualificate. Dall'Italia, aveva detto un portavoce della Commissione Ue, ''ci aspettiamo prima cosa una lista di misure concrete molto dettagliata con un calendario chiaro, che deve essere seguito dall'applicazione rapida delle nuove misure'':
Nelle conclusioni del vertice Ue un paragrafo dovrebbe essere dedicato all'Italia e agli impegni che Roma ha annunciato di voler inserire nella lettera che Silvio Berlusconi presenterà oggi a Bruxelles. E' quanto riferiscono fonti europee, secondo le quali, in questo modo, tali impegni saranno vincolanti per Roma.

AL VIA SUMMIT UE, RESTANO DIVISIONI FRANCIA-GERMANIA - La Francia e la Germania sono ancora su posizioni molto distanti sia sul secondo piano di salvataggio della Grecia, in particolare sulla partecipazione dei privati, sia sul rafforzamento del fondo salva-Stati Efsf. Secondo le indicazioni raccolte in concomitanza con l'avvio del vertice Ue - a cui seguira' quello ristretto ai leader dei 17 Paesi dell'Eurogruppo - i negoziati finora condotti non avrebbero consentito di trovare soluzioni ritenute dalla Francia abbastanza ''credibili'' per rassicurare i mercati.

STRETTA DI MANO MERKEL-BERLUSCONI - Angela Merkel e Nicolas Sarkozy, arrivati tra i primi nella sede del Consiglio europeo, si sono presentati insieme attorno alle 18,15 nella sala dove si tiene il vertice europeo straordinario. La cancelliera tedesca e il presidente francese sono stati visti discutere animatamente. Entrando nella sala la cancelliera tedesca si è diretta verso il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e gli ha stretto la mano. Sarkozy, rimasto indietro, si è invece intrattenuto con altri leader.

BERLUSCONI ARRIVA A SUMMIT UE SENZA PARLARE - Non ha risposto alle domande dei giornalisti Silvio Berlusconi al suo arrivo al vertice europeo di Bruxelles. Il presidente del Consiglio, ai cronisti che gli chiedevano se riuscirà a convincere l'Europa e se gli impegni dell'Italia rassicureranno i mercati, si è limitato a fare un gesto con la mano ad indicare 'piu' tardì.

LETERME: FONDO SALVA STATI OLTRE 1.000 MILIARDI - Il fondo salva Stati arriverà "a oltre mille miliardi di euro". Lo ha affermato il premier belga, Yves Leterme, arrivando nella sede del Consiglio europeo a Bruxelles. Parlando del commento di Angela Merkel, secondo la quale c'é ancora "molto lavoro da fare", Leterme ha detto che "é un lavoro che si fa passo dopo passo, ma oggi si farà passo importante per il ritorno della fiducia nell'eurozona".

JUNCKER: ITALIA OBBLIGATA A SFORZI, LO SA - "I nostri amici italiani lo sanno benissimo che partiamo dal presupposto che stasera ci annunceranno sforzi considerevoli di consolidamento": lo ha detto il presidente dell'Eurogruppo Jean Claude Juncker, entrando al summit Ue.

NAPOLITANO, NON TERGIVERSARE SU RIFORME E DEBITO - L'Italia "non può più tergiversare di fronte all'imperativo categorico" di abbattere il debito pubblico e varare riforme strutturali per la crescita. Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano inaugurando l'anno accademico del College d'Europe. Occorre "rispettare l'insostituibile apporto" alla costruzione europea di Francia e Germania, però desta preoccupazione "la riluttanza della seconda ad accettare ulteriori, ormai inevitabili, trasferimenti di sovranità". Fin dalla nascita dell'Europa unità, ha detto Napolitano, "l'intesa tra Francia e Germania ha giocato un ruolo essenziale". "Rispettiamo ancora oggi - ha aggiunto - l'insostituibile apporto di quei due grandi Paesi europei amici e dei loro leaders". Tuttavia Napolitano ha voluto esprimere "amichevolmente la preoccupazione per quella che appare una riluttanza della Germania ad accettare ulteriori, ormai inevitabili trasferimenti di sovranità, e dunque anche di decisioni a maggioranza, a livello europeo. In fondo - ha aggiunto Napolitano - dal cancelliere tedesco e dal presidente francese sono state negli ultimi tempi avanzate proposte poi in parte tradotte nel patto Euro Plus, tali da scavalcare la rigida parete divisoria che si volle sancire nel vigente Trattato a protezione delle competenze degli Stati nazionali contro la progressiva estensione di quelle dell'Unione".

G.LETTA: PER LETTERA A BRUXELLES SERVE QUALCHE RITOCCO  - "Mi dovete scusare se me ne andrò prima ma quella letterina che Berlusconi porterà questa sera a Bruxelles ha bisogno di qualche messa a punto e di qualche ritocco", lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta alla conferenza stampa in corso a palazzo Chigi per Pompei.
di Yasmin Inangiray

ROMA - Oltre due ore di vertice a Palazzo Grazioli consentono al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, di chiudere la partita con la Lega in vista del vertice europeo di oggi. E, soprattutto, di inserire nella lettera che il premier presenterà ai 27 il capitolo della riforma previdenziale con l'indicazione dell'innalzamento dell'età pensionabile a 67 anni. Un obiettivo che il Carroccio ha dovuto 'digerire' perché, spiega chi ha partecipato al vertice, era uno dei punti centrali - da raggiungere gradualmente da qui al 2026 - inseriti nella manovra del 13 agosto e sottoscritto dalla Lega.
Nelle quindici pagine della lettera figura pertanto anche l'equiparazione dell'età pensionabile delle donne nel settore privato a quelle del settore pubblico, così come anticipato a Ballarò dal ministro Gelmini che ha fatto da 'lepre' nella ricerca dell'intesa di maggioranza. Berlusconi illustrerà all'Unione Europea anche tutti gli sforzi compiuti fino ad oggi dall'Italia, a partire dalle manovre correttive già varate dal Governo fino a tutta una serie di interventi già calendarizzati. Questi vanno dalle grandi opere, alle infrastrutture fino ad un piano articolato di liberalizzazioni e di lotta all'evasione, oltre ad una spiegazione dettagliata della sostenibilità del sistema previdenziale. Su queste basi, è il convincimento del premier, il governo si attende un via libera di massima dell'Europa.
L'intesa, tradotta nella lettera di quindici pagine, è stata inviata questa sera anche al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

BERLUSCONI: DOPO INTESA CON LEGA CRISI PIU' LONTANA - Silvio Berlusconi, al termine del lungo vertice con la Lega Nord, non ha nascosto una certa soddisfazione per l'accordo raggiunto sul capitolo pensioni che da giorni tiene il Governo con il fiato sospeso, vista l'opposizione di Umberto Bossi a modificare il sistema previdenziale. E ritiene che questa intesa allontani lo spettro della crisi di governo. L'ok del Carroccio dato all'inserimento nel documento da presentare a Bruxelles dell'innalzamento dell'età pensionabile per le donne a 67 anni come obiettivo da raggiungere nel 2026, avrebbe fatto esprimere, a quanto raccontano alcuni presenti, soddisfazione da parte del capo del Governo. Berlusconi, sempre a quanto riferiscono, si sarebbe detto convinto che domani a Bruxelles le misure che andrà ad illustrare ai leader europei riceveranno il via libera e l'intesa con la Lega allontana la crisi di Governo che nel corso della giornata non era stata esclusa dagli esponenti della maggioranza nel caso la Lega Nord non fosse stata d'accordo nel modificare la previdenza.

MALTEMPO AL NORD

Maltempo, cinque morti e 8 dispersi fra Liguria e Toscana

Le zone più colpite sono quelle del Levante ligure, nello spezzino, e della Lunigiana

26 ottobre, 08:30
 
 

 
 
 
GENOVA - Cinque morti e otto dispersi. E' questo il bilancio, ancora provvisorio, della violenta ondata di maltempo che si è abbattuta su Liguria e Toscana. Le zone più colpite sono quelle nel Levante ligure, in provincia di La Spezia, dove fino ad ora sono state accertate quattro vittime, e nella Lunigiana, dove nella notte è stato trovato il cadavere di una donna. Incalcolabili i danni, con l'autostrada A12 chiusa da ieri pomeriggio così come la ferrovia. Nell'estremo Levante ligure non piove più, dopo una giornata terribile in cui sul confine tra Liguria e Toscana sono caduti oltre 500 millimetri di pioggia, che in poche ore hanno fatto straripare fiumi e torrenti, trasformando la zona in una colata di acqua e fango.
La forza della natura ha provocato frane e smottamenti, che hanno spazzato via ponti e strade Crollata una casa a Borghetto Vara, nello Spezzino. Una ragazza è stata estratta viva dalle macerie, ma altre tre persone non ce l'hanno fatta. Le altre due vittime ad Aulla, in provincia di Massa Carrara. Difficili le operazioni di soccorso, coordinate dall'unità di crisi che è stata allestita negli uffici della Prefettura di La Spezia, con i collegamenti telefonici che vanno e vengono, così come l'elettricità. E con il passare delle ore cresce l'ansia per la sorte dei dispersi.
E' un uomo la quinta vittima del maltempo che ha colpito la Liguria e la Toscana del nord: il corpo è stato trovato in uno scantinato di Aulla dai sommozzatori dei vigili del fuoco. Non è escluso che si trovasse nello scantinato per recuperare qualcosa.
AULLA, SOCCORSI: 'TUTTO IN POCHI MINUTI, ALLUCINANTE' - "Quello che è successo in pochi minuti è allucinante": così i responsabili della protezione civile regionale che sono intervenuti da ieri ad Aulla, uno dei centri più colpiti dal maltempo in Lunigiana dove sono stati due i morti. Ad invadere la zona sud della cittadina lunigianese è stata un'ondata d' acqua e fango con la tracimazione del fiume Magra. Complessivamente sono una cinquantina le famiglie evacuate. Trecento persone hanno trovato rifugio da ieri sera nel palasport di Aulla.
CROLLA CASA A PIGNONE,SI SCAVA TRA MACERIE - Sono due le case crollate a causa del maltempo in provincia di La Spezia. Oltre a quella di Borghetto Vara, dove tre persone sono morte e si cerca ancora un disperso, si scava tra le macerie anche a Pignone, dove una persona è stata estratta viva e altre tre sono ricercate. Ritrovati vivi i due turisti stranieri dispersi a Vernazza, sempre in provincia di La Spezia. Restano isolate alcune frazioni dell'entroterra e due delle Cinque Terre.
PROT.CIVILE ROMA: MOSSI IN TEMPO, NO PREOCCUPAZIONI - "Preoccupazioni non ce ne sono perché il dispositivo si è mosso in tempo. Le forze sono in campo numerose". Lo ha detto il direttore della Protezione Civile di Roma, Tommaso Profeta, dalla sala operativa della Protezione Civile. Ciò che ci si attende, per oggi, "sono piogge intense con due possibili picchi tra le 8 e le 9 e tra le 12 e le 14. Tuttavia, la situazione dovrebbe essere di minore intensità rispetto a quella del 20 ottobre". E per quanto riguarda possibili problemi alle metropolitane, Profeta ha rassicurato dicendo che "sono più presidiate da Protezione Civile e personale metro con dispositivi tecnici. Ci auguriamo di prevenire qualsiasi interruzione".
ALEMANNO,SITUAZIONE DIVERSA RISPETTO AL 20 OTTOBRE - "Stiamo in una situazione completamente diversa" rispetto al 20 ottobre, "ma abbiamo voluto mettere le mani avanti e non fidarci solamente delle previsioni meteo per non avere sorprese". Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, parlando in diretta da Rainews 24, dalla sala operativa della Protezione civile di Roma. Alemanno ha spiegato che "sta passando una perturbazione che qui dovrebbe arrivare in modo alleggerito rispetto a quella che ha colpito ieri la Liguria". E facendo un paragone con il nubifragio che si è abbattuto sulla Capitale giovedì scorso, ha sottolineato che "per questa mattina, in 6-8 ore, sono previsti 40 millimetri di pioggia mentre la settimana scorsa ne sono caduti 120 in tre ore". "Oggi - ha concluso - siamo già sul campo mentre la settimana scorsa non abbiamo potuto prevenire".
 

martedì 25 ottobre 2011

ACCORDO PENSIONI SOLO IN PARTE - SI AI 67 ANNI

Pensioni, Bossi non cede. Berlusconi all'esame Ue

Sarkozy: 'Europa mai cosi vicina a esplosione' Juncker: potenziare Efsf contro contagio a Italia

25 ottobre, 22:57







ROMA - Il leader della lega nord Umberto Bossi, insieme ad una delegazione del carroccio composta da Roberto Calderoli, i due capigruppo di Camera e Senato, Marco Reguzzoni e Federico Bricolo e al al presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, è appena giunto a palazzo Grazioli per un incontro con Silvio Berlusconi. A via del Plebiscito erano già presenti Paolo Romani, ministro per lo Sviluppo Economico, e quello per la Funzione Pubblica, Renato Brunetta. Al vertice partecipa anche Gianni Letta.

BOSSI: TROVATA STRADA CON PREMIER, VEDIAMO COSA DICE UE - "Sulle pensioni il governo ancora rischia ma alla fine una strada l'abbiamo individuata. Ora bisogna vedere cosa dice l'Europa". Lo ha affermato Umberto Bossi lasciando Montecitorio. Le pensioni di anzianità "non si toccano", ribadisce il leader della Lega che, alla domanda se qualche intervento sulle pensioni verrà deciso risponde: "sono sempre stato contrario a far pagare dieci volte chi ha già pagato".

ALFANO: SU PENSIONI SPERIAMO IN PUNTO EQUILIBRIO CON LEGA - "Speriamo di aver individuato con la Lega un punto di equilibrio in grado di dare risposte all'Europa anche sulle pensioni". Così il segretario del Pdl, Angelino Alfano, nel corso della registrazione di Porta a Porta.

PENSIONI: GELMINI, OK LEGA SU 67 ANNI,NO SU ANZIANITA' - "Con la Lega abbiamo raggiunto un accordo sull'innalzamento dell'età pensionabile a 67 anni ma non sulle pensioni di anzianità": lo ha riferito il ministro Mariastella Gelmini a Ballarò.

ALFANO: INTESA CON LEGA, RISPONDEREMO AD UE - Il segretario del Pdl Angelino Alfano, nel corso di una registrazione di Porta a Porta, assicura che un accordo nel governo sulle misure da presentare all'Europa è stato raggiunto. "Anche oggi abbiamo dimostrato che tiene il rapporto tra due partiti che hanno assicurato stabilità e riforme al Paese". "Siamo consapevoli tutti delle difficoltà - sottolinea Alfano - l'unità è raggiunta attorno alla decisione di rispondere puntualmente all'Europa con puntualizzazioni che riguardano le cose sin qui fatte e le cose che si intendono fare per la crescita".

SARKOZY: EUROPA MAI COSI' VICINA A ESPLOSIONE - "L'Europa non è mai stata cosi vicina all'esplosione": lo ha detto il presidente francese Nicolas Sarkozy secondo il sito internet di Les Echos. Alla vigilia del vertice Ue, anche il premier Francois Fillon ha detto che per la Francia si apre una "partita essenziale" e l' appuntamento di domani è una "priorità assoluta".

JUNCKER: POTENZIARE EFSF CONTRO CONTAGIO A ITALIA - Occorre rafforzare il fondo di salvataggio europeo 'Efsf' dandogli le munizioni sufficienti a evitare che il contagio si estenda all'Italia. Lo ha detto il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, secondo l'agenzia Reuters.


PENSIONI: BRUNETTA E ROMANI DA BERLUSCONI - Il ministro per la Funzione Pubblica, Renato Brunetta, e quello per lo Sviluppo Economico, Paolo Romani, sono giunti da pochi minuti a palazzo Grazioli per incontrare il premier Silvio Berlusconi. A via del Plebiscito è presente anche Gianni Letta, sottosegretario alla presidenza del Consiglio.

NAPOLITANO, SIAMO TUTTI IN STESSA BARCA NELLA TEMPESTA - "Siamo, oggi più che mai, nella stessa barca in un mare in tempesta. Ciascun paese deve fare la sua parte e dobbiamo garantirci reciprocamente l'indispensabile solidarietà. Per l'Italia è il momento di definire - in materia di sviluppo e di riforme strutturali - le 'nuove decisioni di grande importanza' annunciate ieri nella dichiarazione ufficiale del Presidente del Consiglio". Lo afferma in una nota il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

NAPOLITANO, ANNUNCI PREMIER SU SVILUPPO SIANO DEFINITI - "Gli sforzi già avviati e gli elementi positivi della nostra situazione sono stati certamente già illustrati a Bruxelles. Ma dobbiamo compiere tutte le scelte necessarie per ridurre il rischio a cui sono esposti nei mercati finanziari i titoli del nostro debito pubblico, rendere più credibile il nostro impegno ad abbattere tale debito e a rilanciare la crescita economica", ha detto ancora Napolitano.

NAPOLITANO, OK SFORZI ITALIA, RENDERLI PIU'CREDIBILI - Dopo gli sforzi già avviati, Napolitano ha aggiunto che "dobbiamo compiere tutte le scelte necessarie per ridurre il rischio a cui sono esposti nei mercati finanziari i titoli del nostro debito pubblico, rendere più credibile il nostro impegno ad abbattere tale debito".

NAPOLITANO, NESSUNO AVANZI PRETESE DA COMMISSARIAMENTO - "Nessuno minaccia l'indipendenza del nostro paese o è in grado di avanzare pretese da commissario. Ma da 60 anni abbiamo scelto - traendone grandissimi benefici - di accettare limitazioni alla nostra sovranità, in condizioni di parità con gli altri Stati", afferma ancora in una nota il presidente della Repubblica.
"Parlando domani al Collegio d'Europa di Bruges - si legge nella nota di Napolitano - ribadirò il profondo, convinto attaccamento dell'Italia alla storica conquista dell'Euro e alla causa dell'unità europea. Questo, e nessun altro, è il punto di riferimento e di forza anche per il nostro paese di fronte alla crisi che oggi colpisce finanziariamente e minaccia economicamente l'intero continente". Spiegando che nessuno minaccia o possa avanzare pretese di commissariamento sull'Italia, il Capo dello Stato ha ricordato che l'adesione all'Europa ha comportato "limitazioni alla nostra sovranità in condizioni di parità con gli altri Stati" e che è stato fatto "per costruire un'Europa unita, delegando le istituzioni della Comunità e quindi dell'Unione a parlare a nome dei governi e dei popoli europei".

BOSSI, IMPOSSIBILE TOCCARE PENSIONI,GENTE CI AMMAZZA
- "Non è possibile portare le pensioni a 67 anni per far piacere ai tedeschi. Non possiamo farlo, la gente ci ammazza", ha detto il leader della Lega. "Io le pensioni a 67 anni non le tocco. Posso trattare, ma fin lì non posso arrivare. Non posso toccare le pensioni che sono apposto e portarle a 67 anni per far piacere ai tedeschi, che hanno un sistema pensionistico sballato. Mentre il nostro sistema pensionistico è in vantaggio rispetto a tutti gli altri europei". Così Umberto Bossi, al suo ingresso a Montecitorio, risponde a chi lo interpella sulla riforma delle pensioni. "La pensione a 67 anni non possiamo farla, la gente ci ammazza. E i 40 anni" di contributi per le pensioni di anzianità "non vanno toccati", sottolinea Bossi. Alla domanda se si troverà la quadra, il ministro risponde: "Dipende cos'é la quadra". E a chi gli chiede se una soluzione di compromesso possa essere lo scalone di Maroni, Bossi replica: "Lo scalone di Maroni cosa vuol dire? Quelli chiedono di andare in pensione a 67 anni e la scomparsa delle pensioni di anzianità. Non è possibile. Abbiamo un sistema pensionistico che è più a posto di quello francese e tedesco".

BOSSI, SE GOVERNO CADE, SI VA A ELEZIONI - "Sì. Ebbé, che vuoi fare?". Così il leader della Lega Umberto Bossi risponde a chi gli domanda se in caso di governo lo scenario siano le elezioni. "Mica possiamo fare un governo tecnico", aggiunge.

BOSSI, INTESA MOLTO DIFFICILE, ASPETTO PROPOSTE - L'accordo sulla riforma delle pensioni "é difficile, molto difficile". Così il ministro delle Riforme e leader della Lega, Umberto Bossi. A chi gli domanda se incontrerà Berlusconi, risponde: "No. Penso che starò lì a guardare le proposte che mi fanno tra poco".

BOSSI, LETTERA BCE E' FUCILATA A BERLUSCONI - "Abbiamo un sistema pensionistico che è più a posto di quello francese e tedesco. La lettera" della Bce "é una fucilata a Berlusconi. Sembra più un attacco a Berlusconi". Così il leader della Lega, Umberto Bossi. Il ministro aggiunge: "Chi fa quella roba lì, è un italiano. Chi ha scritto la lettera è un italiano".
"Chi ha scritto la lettera" della Bce "é un italiano. Ora l'Europa parla italiano", sottolinea Umberto Bossi. "Addirittura la lettera dice che bisogna privatizzare le farmacie. E' una stupidaggine, sono cose comunali. La lettera è una fucilata a Berlusconi, più che altro", aggiunge.

SVILUPPO: BOSSI, NON TRATTIAMO SUI CONDONI - Disponibili a trattare sull'ipotesi di condoni? "No", risponde secco il leader della Lega, Umberto Bossi, al suo arrivo a Montecitorio.

UE ASPETTA LETTERA IMPEGNI ITALIA ENTRO DOMANI - "La Ue aspetta una lettera di Berlusconi con impegni specifici sulle rapide misure per la crescita che l'Italia intende adottare, e finora non ha ancora avuto nessuna indicazione da Roma": lo ha detto oggi il portavoce del presidente della Commissione José Barroso.

COMMISSIONE UE, ITALIA MANTERRA' IMPEGNI - L'Italia farà quanto promesso: lo ha detto il portavoce della Commissione europea riferendosi all'impegno preso da Silvio Berlusconi per presentare a Bruxelles entro domani informazioni precise sui provvedimenti che intende prendere. Il governo italiano è "determinato" e anche pronto ad "accelerare" se necessario. Il presidente della Commissione Ue, José Manuel Barroso, ha poi aggiunto la portavoce, "é convinto che l'Italia risponderà a dubbi e incertezze perché ha un'economia molto forte". In Italia c'é "molta innovazione" e il governo è "determinato" a mettere in opera tutto ciò che è necessario per il Paese, se serve anche "accelerando" l'attuazione delle misure. Il portavoce del commissario agli affari economici Olli Rehn ha poi ribadito che il percorso per il risanamento dei conti pubblici delineato dall'Italia è "appropriato", ma è necessario che sia inserito in un "orizzonte temporale chiaro".

BERLUSCONI, SE CI SONO CONDIZIONI LASCIO PREMIERSHIP - 'Mi auguro che ci siano le condizioni per cui io possa lasciare ad altri la responsabilita' della candidatura alla presidenza del Consiglio, magari restando nel partito come padre Fondatore. In ogni caso,farò quel che il mio partito e la coalizione mi chiederanno di fare". Lo afferma Berlusconi nel libro di Bruno Vespa "Questo amore".
A Palazzo Grazioli vertice di maggioranza con il premier Silvio Berlusconi per fare il punto della situazione in vista del vertice europeo straordinario di Bruxelles. Alla riunione, oltre al premier, Angelino Alfano, i ministri Roberto Calderoli, Maurizio Sacconi e Roberto Maroni, nonche' i capigruppo di Lega e Pdl di Camera e Senato.

PENSIONI: LEGA VALUTA PROPOSTE USCITE DA VERTICE - Lo stato maggiore della Lega sta valutando una serie proposte sulle pensioni che sarebbero state fatte durante il vertice di stamane a Palazzo Grazioli. Secondo fonti del Pdl cisa rebbero 'aperture' da parte del Carroccio.

MATTEOLI: IPOTESI CADUTA GOVERNO, MA MARGINI TRATTATIVA - Lo stallo politico con la Lega sulle pensioni dopo una lunga giornata di trattative ha portato ieri ad un nulla di fatto. "Stiamo trattando, mi pare ci sia questa ipotesi" che il governo possa cadere "ma i margini di trattativa ci sono", dice il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli interpellato oggi dai cronisti. Resta giallo sull'ipotesi di 12 condoni contenuti nella bozza del Dl Sviluppo.
 
PENSIONI: BONANNI, NO INTERVENTI, PRIMA PATRIMONIALE - La Cisl ''e' decisamente contraria'' a interventi sulle pensioni e chiede che prima il governo metta in campo la patrimoniale, incida sui costi della politica e venda il patrimonio pubblico: ''Il governo dia l'esempio - ha detto il segretario generale Cisl Raffaele Bonanni - chi ha di piu' metta a disposizione quello che ha''.

MOFFA, PREMIER INVIERA' LETTERA A UE STASERA - "Il presidente del consiglio invierà la lettera all'Ue entro stasera". Lo ha detto Silvano Moffa capogruppo di Popolo territorio lasciando Palazzo Grazioli. Alla domanda se Silvio Berlusconi attenderà l'esito della trattativa con Lega prima di inviare la lettera-documento con gli impegni dell'Italia all'Unione Europa, Moffa ha risposto: "il premier manderà la lettera entro stasera comunque".
"Si sta ragionando con la Lega anche sulle pensioni di anzianità e su quella delle donne nel settore privato". Lo afferma Silvano Moffa, capogruppo di Popolo e Territorio lasciando Palazzo Grazioli e sottolineando che da parte del Carroccio c'é "disponibilità" a ragionare. Il capogruppo di Popolo e Territorio a Montecitorio ha sottolineato che da parte del Carroccio ci sono aperture anche sul tema delle pensioni di anzianita': ''Su questo non ci sono chiusure'', ha affermato, sottolineando pero' che al momento si sta ancora ''ragionando''.

L'ULTIMA LETTERA DI GHEDDAFI. INVIATA A BERLUSCONI IL 5 AGOSTO

Libia, l'ultima lettera di Gheddafi inviata a Berlusconi il 5 agosto

 

Roma, 24 ott. (LaPresse) - Il 5 agosto scorso Muammar Gheddafi scrisse una ultima e disperata lettera al suo "amico", Silvio Berlusconi, chiedendogli di intercedere con la Nato per fermare i bombardamenti. A riportarlo è il settimanale francese 'Paris Match', spiegando che questo potrebbe essere l'ultimo messaggio inviato dal raìs al mondo occidentale. "Caro Silvio - si legge nella lettera in parte scritta a mano dall'ex dittatore - ti sto mandando questa lettera tramite un tuo compatriota (ma non è citato il nome, ndr) venuto in Libia per sostenerci in questo difficile momento. Sono rimasto sorpreso per l'atteggiamento di un amico con cui ho concluso un trattato di amicizia favorevole ai nostri due popoli. Avrei sperato che da parte tua ti interessassi almeno ai fatti e che tentassi una mediazione prima di dare il tuo sostegno a questa guerra".
"Non ti biasimo per ciò di cui non sei responsabile - aggiungeva il raìs - perché so bene che non eri favorevole a quest'azione nefasta, che non fa onore a te e al popolo italiano'. 'Ma credo che tu abbia ancora la possibilità di fare marcia indietro e di far prevalere l'interesse dei nostri popoli". "Siate certi - scrive ancora Gheddafi - che sia io sia il mio popolo siamo disposti a dimenticare e a voltare questa pagina nera nei rapporti privilegiati che legano il popolo libico al popolo italiano. Ferma questi bombardamenti che uccidono i nostri fratelli libici e i nostri figli. Parla con i tuoi amici e con i vostri alleati - conclude il colonnello - per fermare questa aggressione contro il mio Paese. Spero che Dio Onnipotente ti guiderà sul cammino della giustizia".
La lettera, come scrive 'Paris Match', è stata consegnata da un mediatore incarcato dal raìs a Alessandro Londero e a sua moglie Yvonne di Vito, che gestiscono l'agenzia 'Hostessweb', quella che ha procurato le giovani che hanno partecipato agli incontri di Gheddafi a Roma. Amici di Gheddafi, la coppia aveva spesso frequentato la sua tenda a Tripoli e Sirte.




 

COSTI E NUMERI DELLA POLITICA ITALIANA

 UNO STUDIO DELLA UIL SUI COSTI DELLA POLITICA IN ITALIA :




CAMPAGNA UIL: MENO COSTI DELLA POLITICA = MENO TASSE
SINTESI DELL’ANALISI E DEI NUMERI


Secondo le nostre stime, sono oltre 1,3 milioni le persone che vivono direttamente, o
indirettamente, di politica.
Un esercito composto da oltre 145 mila tra Parlamentari, Ministri, Amministratori Locali di
cui 1.032 Parlamentari nazionali ed europei, Ministri e Sottosegretari; 1.366 Presidenti,
Assessori e Consiglieri regionali; 4.258 Presidenti, Assessori e Consiglieri provinciali;
138.619 Sindaci, Assessori e Consiglieri comunali.
A questi vanno aggiunti gli oltre 12 mila consiglieri circoscrizionali (8.845 nelle sole
Città Capoluogo); 24 mila persone nei Consigli di Amministrazione delle 7 mila società,
Enti, Consorzi, Autorità di Ambito partecipati dalle Pubbliche Amministrazioni; quasi
318 mila persone che hanno un incarico o una consulenza elargita dalla Pubblica
Amministrazione; la massa del personale di supporto politico addetto agli uffici di gabinetto
dei Ministri, Sottosegretari, Presidenti di Regione, Provincia, Sindaci, Assessori Regionali,
Provinciali e Comunali; i Direttori Generali, Amministrativi e Sanitari delle ASL; la
moltitudine dei componenti dei consigli di amministrazione degli ATER e degli Enti
Pubblici.
Ogni anno i costi della politica, diretti e indiretti, ammontano a circa 18,3 miliardi di euro, a
cui occorre aggiungere i costi derivanti da un “sovrabbondante” sistema istituzionale
quantificabili in circa 6,4 miliardi di euro, arrivando così alla cifra di 24,7 miliardi di euro.
Una somma che equivale al 12,6% del gettito Irpef (comprese le Addizionali locali), pari
a 646 euro medi annui per contribuente.
Vediamo di seguito il dettaglio.
Per il funzionamento degli Organi dello Stato centrale (Presidenza della Repubblica,
Camera dei Deputati, Senato della Repubblica e Corte Costituzionale, Presidenza del
Consiglio, Indirizzo politico dei Ministeri) secondo il Bilancio preventivo dello Stato,
quest’anno i costi saranno di oltre 3,2 miliardi di euro (82 euro medi per contribuente).
Per gli Organi di Regioni, Province e Comuni (funzionamento Giunte e Consigli) i costi
ammontano a 3,3 miliardi di euro (85 euro medi per contribuente).
Per il funzionamento della Presidenza della Repubblica, Camera dei Deputati, Senato
della Repubblica e Corte Costituzionale, per il 2011, sono previste spese per quasi 2
miliardi di euro.

Per il funzionamento della Corte dei Conti, Consiglio di Stato, CNEL, CSM, Consiglio Giustizia Amministrativa della Regione Sicilia, nel Bilancio dello Stato sono stati stanziati 529 milioni di euro.
Per il solo funzionamento della Presidenza del Consiglio, per il 2011, sono previste spese per 477 milioni di euro.
I costi per l’indirizzo politico dei Ministeri (che comprendono esclusivamente i costi di funzionamento dei Centri di responsabilità amministrativa quali il Gabinetto e gli uffici di diretta collaborazione all’opera del Ministro) ammontano nel 2011 a 226 milioni di euro.
Nel 2010 il solo costo per il funzionamento dei Consigli e Giunte Regionali è stato di circa 1,2 miliardi di euro, pari al 14,1% del gettito derivante dall’Addizionale Regionale IRPEF.
Per le Province il costo per il funzionamento dei rispettivi Consigli e Giunte, come si ricava dai certificati consuntivi del 2008 (ultimo dato omogeneo pubblicato dal sito del Ministero degli Interni) è stato di circa 455 milioni di euro.
Per i Comuni, comprese le Comunità Montane e le Unioni dei Comuni, nel 2008 (vale lo stesso discorso delle Province) il costo per il funzionamento delle Giunte e Consigli è stato di oltre 1,6 miliardi di euro, che equivale al 55,8% del gettito delle Addizionali Comunali IRPEF.
Per le consulenze, gli incarichi, le collaborazioni e le spese per i comitati e varie commissioni la spesa nel 2009 è stata di 3 miliardi di euro.
Per i compensi, le spese di rappresentanza, il funzionamento dei consigli di amministrazione, organi collegiali, delle Società pubbliche o partecipate ed Enti, locali e nazionali, si sono spesi nel 2010 2,5 miliardi di euro.
I costi di gestione del parco auto della Pubblica Amministrazione (auto blu e grigie), secondo una stima molto prudente, ammontano a circa 4,4 miliardi di euro l’anno.
Il costo per la direzione delle 255 Aziende sanitarie e ospedaliere è di oltre 350 milioni di euro; mentre il costo dei Consigli di Amministrazione degli Ater/Aler è di circa 40 milioni di euro.
I costi per il personale contrattualizzato, di nomina politica, per le Segreterie di Presidenti, Sindaci e Assessori, secondo nostre stime, si aggirano intorno a 1,5 miliardi di euro l’anno.
Fin qui i costi diretti e indiretti della politica per un importo – come già sopra precisato - pari a 18,3 miliardi di euro.
Si possono, inoltre, ottenere risparmi di spesa, quantificabili in almeno 6,4 miliardi di euro, approntando una riforma per ammodernare e rendere efficiente il nostro sistema istituzionale.
Basti pensare, ad esempio, che se le Province si limitassero a spendere risorse, soltanto per i propri compiti attribuiti dalla Legge, il risparmio sarebbe quantificabile in 1,2 miliardi di euro annui.
Inoltre, se si accorpassero gli oltre 7.400 Comuni al di sotto dei 15 mila abitanti, il risparmio ammonterebbe a circa 3,2 miliardi di euro. Senza contare che con una più “sobria” gestione del funzionamento degli uffici regionali, si potrebbero risparmiare 1,5 miliardi di euro.
Oltre 500 milioni di euro l’anno potrebbero arrivare da una razionalizzazione del funzionamento dello Stato centrale e degli uffici periferici, anche a seguito del decentramento amministrativo avvenuto in questi anni (come nel caso dei Ministeri del Turismo, dei Giovani, degli Affari regionali e di vari dipartimenti affidati a diversi sottosegretari).
È del tutto evidente che sarebbe impossibile una riduzione tout court dei costi analizzati. Riteniamo, tuttavia, che senza ridurre minimamente il servizio ai cittadini e senza intaccare i processi democratici, alla base delle Istituzioni, si possa determinare una riduzione del 20% dei costi diretti e indiretti della politica (18,3 miliardi di euro).
Si potrebbero così ottenere 3,7 miliardi di euro a cui aggiungere i risparmi per l’efficientamento delle Istituzioni pubbliche (6,4 miliardi di euro).
Si tratterebbe complessivamente di 10,1 miliardi di euro l’anno a disposizione per politiche fiscali e/o sociali a vantaggio di tutti i cittadini.
È significativo sottolineare che questa cifra sarebbe sufficiente per azzerare del tutto le addizionali regionali e comunali Irpef.
Se poi questa cifra dovesse essere dirottata esclusivamente a favore dei lavoratori dipendenti e pensionati si potrebbe, ad esempio, ottenere una permanente detassazione della tredicesima con un vantaggio economico pari a circa 400 euro in busta paga.

Roma, Marzo 2011

 LE TABELLE NUMERI E COSTI :











 VI SEMBRA POCO TUTTO QUESTO ?


tratto da : www.uil.it

lunedì 24 ottobre 2011

PENSIONI A 67 ANNI.... E LA DISOCCUPAZIONE AL 70 % ???

VOGLIAMO FARE UNA BREVISSIMA RIFLESSIONE ??? 
AD OGNI AZIONE CORRISPONDE UNA REAZIONE.... 

CAUSA --------> EFFETTO





Proviamo un attimino a ragionare sull'innalzamento dell'età pensionabile....
Sembra che una delle piaghe più consistenti della nostra società sia la disoccupazione, sia quella giovanile che non.

Adesso dico... Se innalziamo il limite minimo dell'età pensionabile significa che ogni lavoratore dovrà restare al suo posto per un minimo di due anni in più rispetto ad ora. 
Questo significa che i "posti" che era previsto che liberassero in una certa data, rimarranno ancora occupati per minimo altri due anni,
il che rallenterà ancora il ricambio pensionato-nuovo assunto.

Così, facendo un ragionamento logico, senza politica o altre "distorsioni", mi sembra normale una reazione causa - effetto. 

Ma con questa nuova proposta, ammesso che passi, non alzeremo anche la percentuale ed il numero dei disoccupati ??? 

Dobbiamo credere che nessuno dei Grandi Uomini che ci dovrebbero rappresentare ci ha pensato ? O più semplicemente "non gliene frega niente" ?

Sembra inverosimile che si sia pronti ad accettare quella che sarà la logica conseguenza di quello che l'attuale Governo si prepara a fare.... 

Sono questi tutti i posti di lavoro promessi in campagna elettorale da quel candidato che oggi è il Sig. Presidente del Consiglio ??? 
Sicuramente, come tutti i suoi colleghi, se ne sarà dimenticato.... 
Promesse al vento ! 

Via dall'italia la politica usata come mezzo per arricchirsi o per vivere sulle spalle altrui, via i politicanti TUTTI, via tutti gli schieramenti, tanto non se ne salva uno..... 
RICAMBIO TOTALE !!!!! 
Di persone ma sopratutto di sistema !!!!