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sabato 12 novembre 2011

BERLUSCONI - IN FUMO 160 MILIONI DI EURO PER CALO MEDIASET

MEDIASET GIÙ, BERLUSCONI
E FAMIGLIA PERDONO 160 MLN

 


 



Venerdì 11 Novembre 2011 - 19:50 

MILANO - Una perdita secca di circa 100 milioni di euro per Silvio Berlusconi, di 13 milioni ciascuno per Marina e Piersilvio e di 34 milioni in tutto per Barbara, Eleonora e Luigi, i figli del premier e di Veronica Lario. Tanto è costato in casa Berlusconi il terremoto borsistico che ha travolto nell'ultima settimana Mediaset con il passo indietro del presidente del consiglio. Il crollo in cinque sedute è stato del 13,5% e la capitalizzazione è scesa da 3.050 milioni a 2.640 milioni circa: in fumo sono andati complessivamente 410 milioni, per il 39% (160 milioni) a carico dell'azionista Fininvest. I conti sono presto fatti se si considera che Berlusconi della holding ha in mano il 63%. Marina, presidente di Fininvest (oltre che di Mondadori) e Piersilvio, vice presidente Mediaset, hanno una quota della finanziaria pari al 7,65% a testa (15,3% in totale) mentre i tre figli di secondo letto del premier detengono, tutti insieme, il 21,4% di Fininvest. Il bilancio non cambia molto se si considerano, oltre all'ammiraglia del gruppo, anche le altre società dell'impero del premier quotate a Piazza Affari: Mediolanum e Mondadori. La casa editrice di Segrate, controllata al 50%, ha una capitalizzazione quasi dieci volte inferiore a quella di Mediaset e da venerdì scorso a oggi ha lasciato sul terreno solo il 2,6%. Il gruppo finanziario controllato dai Berlusconi (al 36%) insieme a Ennio Doris ha un valore di borsa pari a due terzi di quello del gruppo televisivo e ha seguito altre banche al rialzo, guadagnando nell'ultima settimana il 4,8%

Da : www.leggo.it


NAPOLITANO SPONSORIZZA MONTI

Napolitano spinge Monti ma il Pdl frena

Applausi al Senato per il professore poi vede Visco. La Lega rilancia Lamberto Dini Palazzo Madama approva la legge di stabilita'. Il testo alla Camera per il via libera finale









Ansa - 12 novembre, 00:03

Yasmin Inangiray
ROMA - Silvio Berlusconi, dopo l'approvazione della legge di stabilità, si recherà domani al Quirinale per rassegnare le dimissioni. Domenica il capo dello Stato procederà con le consultazioni per arrivare, probabilmente entro domenica, ad assegnare il nuovo incarico.
Per il Colle il nome è uno solo, quello di Mario Monti, oggi al 'debutto' al palazzo Madama come senatore a vita. L'ex commissario europeo resta anche il candidato di tutte le opposizioni, a sorpresa anche dell'Idv disponibile a dare il suo appoggio a determinate condizioni. Ma, almeno al momento, non più del Cavaliere, alle prese con una vera e propria rivolta nel suo partito contro un esecutivo tutto tecnico. tant'é che rilancia con Angelino Alfano e Lamberto Dini. Nella maggioranza regna però il caos più completo. La Lega Nord ribadisce la sua contrarietà a Monti, così come una parte del Pdl. L'ennesimo giro di consultazioni che il premier ha tenuto a palazzo Grazioli ha registrato l'ennesima fumata nera.
Lo stallo è totale. La situazione viene tenuta sotto stretta osservazione dal Quirinale. Giorgio Napolitano aspetterà di concludere il giro di consultazioni prima di prendere una decisione sull'incarico anche se, sottolineano fonti parlamentari, la vicenda appare già decisa. Anche di fronte alla contrarietà del Pdl il Colle potrebbe decidere di conferire lo stesso l'incarico all'ex commissario europeo.
A quel punto la partita si sposterebbe in Parlamento. Nel caso il governo non ottenesse la fiducia si aprirebbe la strada delle elezioni anticipate ma potrebbe essere il neo senatore a vita a gestire l'esecutivo fino al voto. L'attesa è ora per la decisione ufficiale che il Cavaliere ed il Pdl prenderanno domani nel corso dell'ufficio di presidenza. La linea che emergerà da quella riunione sarà poi illustrata al Capo dello Stato. Nonostante nessuno nel partito si senta pronto a scommettere su uno scenario diverso rispetto a quello di un governo Monti, la tensione è alle stelle.
Una confusione che investe il capo del governo, costretto a dover mediare per evitare rotture, ma al contempo, fortemente irritato per la gestione 'dell'affairé . Il premier, raccontano i fedelissimi, si sente tagliato fuori dalle trattative per la formazione del nuovo esecutivo e, soprattutto, non accetta di essere tenuto all'oscuro sul programma che il Pdl dovrebbe votare. Un ragionamento condiviso dallo stato maggiore del partito e che mette d'accordo sia i fan del governo tecnico che il fronte pro elezioni.
Questo, a detta di molti nel partito, giustificherebbe l'ipotesi di lanciare come candidatura alternativa quella del segretario del Pdl Angelino Alfano sponsorizzato anche dai lumbard (l'altra ipotesi circolata è quella di Lamberto Dini, nome che incontrerebbe il gradimento della Lega, sondata dagli ambasciatori pidiellini). In realtà, la controproposta che il Cavaliere starebbe valutando rappresenta l'arma con cui minacciare di far saltare il banco in caso di esclusione dalle decisioni su programma e squadra del nuovo esecutivo.
L'opposizione resta in attesa. Nelle ultime ore, dopo l'apertura di Antonio di Pietro, ha ritrovato la compattezza nell'appoggiare un esecutivo guidato dal presidente della Bocconi: "Siamo pronti a sostenere un governo guidato da Monti", dice il leader del Pd Pier Luigi Bersani che definisce anche le caratteristiche del nuovo esecutivo: "Non stiamo parlando di grandi coalizioni, né di unità nazionale ma di un governo di emergenza e di transizione, su indicazione del Capo dello Stato". L'Italia dei Valori, dopo le resistenze iniziali, si mostra dunque disponibile a dare il suo appoggio: "a Monti come persona ed economista do e darò tutto l'appoggio possibile", spiega Di Pietro che però si riserva l'ok definitivo solo dopo aver chiari il programma, la squadra di governo e la durata temporale.

PARTI SOCIALI,TEMPO FINITO - ''Il tempo dell'attesa e' finito. Lunedi' l'Italia deve avere un nuovo Governo di emergenza nazionale con una guida autorevole e il piu' ampio consenso in Parlamento''. E' quanto scrivono Abi, Ania, Alleanza delle cooperative, Confindustria, Rete Imprese Italia, Cisl, Uil e Ugl. ''Abbiamo piena e totale fiducia nell'operato del Presidente della Repubblica'', spiegano le parti sociali, sottolineando che ''questa e' la condizione per garantire la crescita, la stabilita' e sopratutto la salvezza del Paese. Tutte le forze politiche, nessuna esclusa, devono dare il proprio contributo. Chi si sottrarra' a questo impegno si assumera' la responsabilita' di portare il Paese in una drammatica situazione di non ritorno''.

venerdì 11 novembre 2011

LA RUSSA - FRATTINI. E' SCONTRO. MALINTESO O PROVOCAZIONE ?

Rispuntano fascisti? Scontro Frattini- La Russa

Ministro esteri: 'Parole travisate', ma e''febbre alta' in forze Pdl





Ansa - 11 novembre, 20:33

Di Marina Perna-
''E' bastato che crollasse tutto che questi fascisti sono tornati fuori''. Poche parole attribuite al ministro Franco Frattini - che si e' affrettato a smentire, dicendo di essere stato ''travisato'' - sono bastate a far schizzare verso l'alto il termometro della situazione tra le forze del governo uscente. Rilanciando le divisioni tra chi e' pronto ad appoggiare un esecutivo Monti e chi - ex An in prima fila - vuole andare alle urne. A quella frase carpita da un cronista alla Camera in un presunto sfogo del capo della diplomazia con i collaboratori, arriva infatti immediata la replica di Ignazio la Russa: '''Frate chi? Non lo conosco. Chi e' un militante del Manifesto?'', polemizza il ministro della Difesa che in serata torna sulla questione ricordando che ''negli anni '70 tutti quelli che la pensavano diversamente erano 'fascisti'''.


E sulla vicenda scende in campo anche Silvio Berlusconi, in difesa del responsabile degli Esteri: ''Frattini ha iniziato la sua carriera politica in Forza Italia dopo le dimissioni, caso unico nel recente passato, dal governo Dini che da tecnico si era trasformato in politico. Alcune ricostruzioni pubblicate questa mattina contrastano percio' con la verita' e con la storia di un esponente del nostro partito a me sempre leale nella politica e nel Governo'', sottolinea il Cavaliere affidando le sue parole ad una nota diffusa dal Pdl. Al di la' delle parole dette o travisate, di certo a Frattini - che guarda di buon occhio ad un ingresso del Pdl nel probabile governo Monti - non piace la posizione di molti degli ex An che vorrebbero le elezioni anticipate. ''Sarei prudente nell'invocare un ricorso immediato alle urne'', aveva detto ieri.

L'appoggio a Monti non sia esterno ma ''pieno'', con ''piena assunzione di responsabilita''', ribadisce oggi il capo della diplomazia italiana che alcuni - nel consueto gioco del 'toto nomine' che precede la formazione di un nuovo governo - ipotizzano possa rimanere al suo posto alla Farnesina. ''Non e' mio modo quello di rivolgermi ad alcuno chiamandolo con epiteti che possano essere interpretati come offensivi'', tiene comunque a precisare Frattini in riferimento a quella frase attribuitagli, spiegando di essere stato ''travisato'' e lanciando un ramoscello d'ulivo che suona come un appello: ''Confermo nel modo piu' assoluto che l'unita' di intenti nel Pdl e' l'unico obiettivo che insieme dovremo perseguire, e mi sento impegnato in questa direzione''. Ma la polemica e' ormai scoppiata. E registra anche la presa di posizione del webmagazine 'Il futurista', vicino a Gianfranco Fini: ''Per anni hanno raccontato, con orgoglio masochistico, la favoletta dello 'sdoganamento', si sono genuflessi al Caimano, ne sono stati corifei e cani da guardia, hanno svenduto quel poco che restava dei loro valori (dalla legalita' all'unita' nazionale), si sono spartiti le briciole di Berlusconi atteggiandosi a fini statisti e lungimiranti politici con la convinzione di incarnare una 'destra moderna'. Ora sono li', con la coda tra le gambe, senza prospettive, ridotti a interpretare il ruolo dei 'fascisti' virato sui toni della caricatura''.

MONTI : PRIMO GIORNO AL SENATO.

Primo ingresso al Senato per il neo Senatore a vita Mario Monti. 
Probabile (ormai quasi sicuro) successore di Berlusconi al Governo. 
Una manovra strategica del Presidente Napolitano, dal quirinale fanno sapere che la nomina è arrivata per "meriti" ma.... 
Ricordiamoci che un Senatore a vita non ha bisogno di nessuna votazione per ricoprire incarichi di Governo e, la sua nomina in questo momento, indica che già da lunedì 14/11/2011 il Senatore a vita Monti potrebbe (sarà certamente) in nuovo Capo del Governo italiano.
Speriamo vivamente che la scelta del Presidente Napolitano sia azzaccata e che il Sen. Monti sia ancora una volta il meno peggio !!!
Ancora una volta, il popolo italiano che, solo sulla carta, è sovrano, non ha avuto diritto di scegliere i suoi rappresentanti !!!

Monti al Senato, lungo applauso per esordio

Via libera alla legge di Stabilita', ora passa alla Camera per l'ok finale entro domani





Ansa - 11 novembre, 16:23
Dopo il debutto al Senato il neo senatore a vita Mario Monti si è recato al Quirinale da Napolitano. Fonti del Quirinale hanno detto che il professor Monti è andato in un ufficio a ritirare dei documenti e ha lasciato il palazzo pochi minuti dopo. Quando è arrivato al Quirinale, il presidente della Repubblica era nel Salone dei Corazzieri impegnato nell'udienza pubblica per l'annuale "Giornata per la Ricerca sul Cancro", con il professor Umberto Veronesi, e fra gli altri il ministro della Salute, Ferruccio Fazio.

LUNGO APPLAUSO PER DEBUTTO AL SENATO - Lungo applauso all'ingresso del neosenatore a vita Mario Monti da parte dell'aula del Senato. Il professore ha risposto con un inchino al saluto di Schifani, che ha proclamato la sua nomina, annunciando però che Monti non potrà rimanere in Aula a seguire i lavori perché deve adempiere alle pratiche procedurali seguite alla sua nomina. La prima ad abbracciarlo Emma Bonino. A salutarlo, tra gli altri, il capogruppo del Pdl, Maurizio Gasparri.

SCHIFANI DA BENVENUTO DI CUORE A MONTI,LE SIAMO GRATI  - "Il più cordiale e caloroso saluto di benvenuto" è stato posto dal presidente del Senato Renato Schifani annunciando all'aula di Palazzo Madama la nomina di Mario Monti senatore a vita. Schifani ha espresso inoltre il suo "benvenuto di cuore. Le siamo grati della sua presenza".

NAPOLITANO,IMPEGNI ASSUNTI PRESTO IN GOVERNO CONDIVISO - Nel corso di una cordiale telefonata con il Presidente della Repubblica Federale Tedesca, Christian Wulff, il presidente Giorgio Napolitano ha concordato sulla necessità che gli impegni assunti dall'Italia e ogni ulteriore necessaria decisione si traducano presto in una efficace e condivisa azione di Governo.

L.STABILITA':VIA LIBERA AULA SENATO, PASSA ALLA CAMERA -  Via libera dell'aula del Senato alla Legge di Stabilità. Il provvedimento passa ora a Montecitorio dove il via libera definitivo è atteso entro domani.

ORA CDM POI BILANCIO 
- Seduta sospesa in aula al Senato dopo il via libera alla Legge di Stabilità. Ora il Consiglio dei ministri approverà la nota di variazione. Poi l'aula voterà il Ddl bilancio.

BERLUSCONI : SI AL GOVERNO MONTI

Mario Monti ricevuto al Quirinale. No da Lega e Di Pietro. Il Pdl e' diviso

Berlusconi: 'Larghe intese? Decidera' Direzione nazionale'. Bossi: 'Monti? Non c'e' programma, restiamo fuori'. Premier in pectore a Berlino: 'A Italia richieste giuste'








Ansa - 10 novembre, 23:54
(di Alberto Spampinato)
ROMA - Mentre le quotazioni di un governo tecnico guidato da Mario Monti salivano, Giorgio Napolitano si è intrattenuto al telefono con Barack Obama, che ha voluto sapere a che punto è la crisi politica. In mattinata il capo dello Stato aveva assicurato ai mercati che l'Italia ha imboccato la strada giusta, manterrà gli impegni e supererà la crisi di sfiducia. Poi, nel pomeriggio, l'incontro 'chiave' al Quirinale dove per circa un'ora e mezza ha ricevuto il professor Monti nominato ieri senatore a vita e subito salutato da alcuni leader politici come il premier in pectore.
Secondo indiscrezioni, Monti e il presidente, dopo i convenevoli davanti ad una tazza di te, hanno esaminato alcuni nodi che sembrano emergere dal confronto politico. Uno riguarderebbe il tasso si rinnovamento del prossimo esecutivo.
C'è il Pd, che chiede un ricambio totale, mentre il Pdl vorrebbe, al contrario, la massima riconferma degli attuali ministri per non vedersi disconoscere la propria azione di governo. Tra le ipotesi che si stanno vagliando in queste ore di serrate trattative - e probabilmente sul tavolo del confronto di questa sera al Quirinale - anche una soluzione mediana che prevederebbe che l'esecutivo uscente sia rappresentato da Gianni Letta in posizione di vicepremier.
Ma nella mente del professor Monti - forse anche come arma di convincimento estremo - ci sarebbe un'ipotesi 'tranchant', definita "alla Ciampi", il quale nel 1993 compilò la lista dei ministri senza contrattarla con i partiti andando Parlamento con un 'prendere-o-lasciare'. Una soluzione forte, ma rischiosa. Qualcuno ricorda anche il caso di Amintore Fanfani che si presentò in Parlamento, senza avere la fiducia, rimanendo in carica solo per gestire le elezioni. Ma erano altri tempi e c'erano altre esigenze.
Saranno le consultazioni, avrebbe detto Napolitano, a fornire delucidazioni. Napolitano vuole farle comunque bruciando i tempi fino all' inverosimile con l'obiettivo di far giurare il nuovo governo già lunedì 14 novembre. La tempistica prevede: dimissioni di Berlusconi sabato sera. Consultazioni domenica e incarico a fine giornata. Lista dei ministri e giuramento lunedì. Tempi ridotti all'osso, perché come ha detto Napolitano , non c'é più un minuto da perdere.
Un fatto certo è che la probabile soluzione Monti, le disponibilità politiche per un governo tecnico di larghe intese, la sua nomina a senatore a vita interpretata come una sorta di pre-incarico, hanno avuto un effetto rasserenante sulla Borsa, sui mercati e sullo spread che ha frenato la sua corsa. Ma, ha ammonito il presidente della Repubblica, non è il momento di abbassare la guardia.
Di prima mattina, mentre le contrattazioni erano in pieno svolgimento, ha colto l'occasione di una conferenza pubblica sulle analogie fra il risorgimento italiano e quello finlandese per assicurare che l'Italia ha ormai imboccato la strada giusta e ce la farà. "L'Italia - ha detto - è di fronte a passaggi difficili e scelte particolarmente ardue per superare la crisi. L'Europa attende con urgenza segni importanti di assunzione di responsabilità da parte di uno dei suoi paesi fondatori. Saremo all'altezza del compito".
 
BOSSI, MONTI? NON C'E' PROGRAMMA RESTIAMO FUORI - "Noi restiamo fuori perché da fuori si può controllare meglio. Non c'é ancora un programma e noi non vogliamo dare a priori la nostra adesione a un governo in cui non c'é progetto né programma". Lo ha detto Umberto Bossi commentando l'ipotesi di un governo Monti. "Meglio contrattare volta per volta le cose. Appoggio esterno? Non direi".
 
BOSSI, A ELEZIONI CON IL PDL? SONO LONTANE - "Se andremo alle prossime elezioni insieme al Pdl? Adesso sono molto lontane le elezioni...". Umberto Bossi risponde così ai cronisti a Montecitorio a proposito della possibilità di presentarsi con i berlusconiani a eventuali elezioni anticipate.
 
BOSSI, NO SENTITO PREMIER. SU ALLEANZA VEDREMO - Il leader della Lega Umberto Bossi oggi non ha sentito al telefono Silvio Berlusconi. Ma la possibile decisione del Pdl di sostenere il governo Monti non comporterà la rottura dell'alleanza: "Quello non centra niente", assicura il ministro ai cronisti. "Berlusconi? parla per lui..."
 
DI PIETRO: NON VOTEREMO FIDUCIA A MONTI - "Idv dice no a questo governo tecnico, non gli voteremo la fiducia e ne staremo fuori". Lo ha detto Antonio Di Pietro intervistato in diretta nel programma 'La telefonata' di Canale 5. L'ex pm ha sottolineato che è pronto a votare singoli provvedimenti del governo Monti come, per esempio, quello per l'abolizione per le Province.

"Si paventa - ha sottolineato il parlamentare - un governo che risponde al sistema bancario, al sistema finanziario e addirittura a quello della speculazione. Non è il sistema degli interessi dei cittadini italiani che non sono fatti dalle banche. Bisogna distinguere la realtà dalla disinformazione che è ormai in mano al sistema bancario e finanziario". "Abbiamo creato Idv - ha concluso Di Pietro - per difendere i deboli e bilanciare la legalità della politica. I ceti deboli non debbono essere usati come carne da macello per far quadrare i conti. E' troppo facile dire che per raggiungere questo obiettivo si può colpire chiunque. Questa idea per me è inaccettabile".

(di Yasmin Inangiray)
GRANA PDL PER BERLUSCONI;MONTI DIVIDE CENTRODESTRA - Dovesse seguire l'istinto sarebbe il primo a dire di no ad un governo tecnico. Silvio Berlusconi lo ha ripetuto nelle 'consultazioni' che da ieri tiene a palazzo Grazioli incontrando gli alleati (dai cespugli fino ad Umberto Bossi) per poi confidarlo alla fine di un teso vertice con lo stato maggiore del Pdl, riunito oggi a palazzo Grazioli per mettere un freno alla frattura tra chi spinge per ufficializzare il via libera ad un esecutivo tecnico affidato a Mario Monti, e quanti tra gli ex An ma anche ex Fi che invece continuano a sostenere il ricorso alle elezioni.
La decisione ufficiale sarà presa sabato sera quando si riunirà l'ufficio di presidenza del partito. In quella sede si aprirà il confronto tra le diverse 'anime' pidielline anche se l'esito appare già scontato. Già il fatto di convocare una nuova riunione, viene fatto notare da qualche big del Pdl, rappresenta la volontà di cambiare la linea ufficiale che fino al vertice precedente era quella del ricorso alle urne in caso di fine anticipata del governo. Qualsiasi decisione sarà assunta, è stato l'accordo raggiunto nella riunione a palazzo Grazioli, non sarà messa in discussione né tantomeno porterà a scissioni.
Anzi, a detta di qualcuno, non si arriverà nemmeno ad un voto per immortalare plasticamente le divisioni ma si affiderà la decisione finale al Cavaliere. In realtà sono in molti a considerare la partita già chiusa con Berlusconi pronto a dare il suo assenso a Monti. E sarebbe stato proprio Berlusconi a farlo capire nel corso del vertice a palazzo Grazioli: la debacle dei mercati - sarebbe stato il ragionamento del Cavaliere - non ci lascia indifferenti. Pensiamo anche alle ricadute sul nostro consenso nel caso si andasse a votare mentre le borse vanno a picco. Un ragionamento condiviso da molti nella maggioranza così come da diversi ministri che da giorni sono in pressing perché il capo del governo sciolga le ultime riserve ed ufficializzi il sì al governo tecnico.
Una 'mossa' che a detta di molti il capo del governo farebbe avendo già messo in conto la contrarietà della Lega Nord: Tanto a loro - spiegano dal Pdl - l'unica cosa che interessa è evitare le urne che porterebbero ad una guerra interna. La decisione di appoggiare un governo a guida Monti non piace però a big del Pdl dagli ex An come La Russa e Matteoli ed esponenti di FI del calibro di Maurizio Sacconi (che oggi avrebbe minacciato di lasciare il partito). In realtà lo scontro tra le anime del partito è già sul dopo e cioé sulla mini-squadra di ministri che entrerebbe in un esecutivo tecnico. Un numero ridotto di caselle spetterebbe al Pdl di fronte ai 19 componenti che oggi siedono in Consiglio dei ministri. Nomi ancora non se ne fanno, anche se si spiega dalla maggioranza, ci sarebbero delle divergenze tra la linea del Cavaliere ed il progetto cha ha in mente il presidente della Bocconi. L'idea di Monti sarebbe quella del 'rinnovamento' quindi persone nuove. L'unico che al momento sarebbe nell'ipotetica lista dell'ex commissario Ue sarebbe Gianni Letta nel ruolo di vice premier

GOVERNO: BERLUSCONI, LARGHE INTESE? VEDIAMO - "Vediamo". Così il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, entrando in Senato, risponde ai cronisti che gli chiedono sull'ipotesi di governo di larghe intese o di emergenza appoggiato dal Pdl.
 
BERLUSCONI, MERCATI NON POSSONO ASPETTARE MESI - Sono preoccupato ma sereno perché ho fatto la mia parte. Il voto è una scelta limpida ma non possiamo aspettare mesi a causa della speculazione dei mercati. Lo avrebbe detto, secondo quanto si è appreso, il premier Silvio Berlusconi ai senatori del Pdl riuniti a Palazzo Madama.
 
BERLUSCONI, SU MONTI DECIDERA' DIREZIONE NAZIONALE PDL - Il premier Silvio Berlusconi avrebbe detto ai senatori del Pdl, riuniti a Palazzo Madama, che l'ultima decisione se partecipare a un governo Monti la prenderà una direzione nazionale perché è un fatto troppo importante.
 
BERLUSCONI, INCREDIBILE IRRICONOSCENZA DI ALCUNI - "E' incredibile l'irriconoscenza di tanti, dopo quello che abbiamo fatto per loro". E' quanto afferma il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel corso della riunione con i senatori del Pdl a Palazzo Madama riferendosi in particolare a Gabriella Carlucci e Roberto Antonione.
 
BERLUSCONI, ANTONIONE L'HO AIUTATO E LUI HA TRADITO - "Non solo gli ho fatto fare il coordinatore di Forza Italia, e gli ho tenuto a battesimo il figlio, l'ho sostenuto quanto era dato per perdente. Alla fine invece ha tradito. E lo stesso si potrebbe dire per tanti". E' quanto avrebbe affermato Silvio Berlusconi nel corso della riunione con i senatori del Pdl.
 
MONTI: A ITALIA RICHIESTE GIUSTE, LAVORO ENORME - Le richieste dell'Europa e della comunita' internazionale all'Italia, in termini di risanamento dei conti e di stimolo allo sviluppo, sono ''quello che dovrebbe essere chiesto ad ogni Paese, per una maggiore crescita'', che deve avvenire non ''da ulteriori prestiti, ma attraverso la rimozione degli ostacoli alla crescita stessa''.
 
Cosi' Mario Monti ieri, a margine di un convegno a Berlino. Secondo quanto riporta il Financial Times, l'ex commissario Ue ha ammesso che l'Italia ha ''un lavoro enorme da fare''. Richieste, quelle che arrivano a Roma e su cio che ''deve essere fatto'', su cui Monti asserisce non possano esserci ''molte divergenze intellettuali''. ''La crescita - ha detto Monti - richiede riforme strutturali'', che tolgano ''ogni privilegio'' alle categorie sociali che ne hanno, cancellando il problema italiano di chi ''protegge la propria circoscrizione elettorale''.
 
Sull'euro Monti ha affermato che l'Italia e' ancora in ampio credito, grazie ''ai benefici che ha dalla appartenenza''. Benefici che costituiranno ''un patrimonio nel tempo''. ''Se l'Italia non avesse fatto parte dell'euro - ha detto - ci sarebbe piu' l'inflazione, politiche meno disciplinate e meno rispetto per le generazioni future''.
 
L'Italia - ha proseguito Monti - ''e' al centro dell'Europa. Politicamente e storicamente, l'Italia non puo' ignorare le sue responsabilita' in quanto stato membro fondatore'' dell'Ue. ''Mi piacerebbe vedere un maggiore rispetto per la Germania di oggi'', ha detto ancora, nel senso di rispetto per l'essere ''piu' rigorosi, piu' costanti nel tempo, meno a breve termine e piu' pazienti''. E Roma deve fare ogni sforzo per essere piu' coinvolta nella partnership franco-tedesca: ''sarebbe nel comune interesse''.
 
GOVERNO: BERLUSCONI, PDL MAI SENZA LA LEGA - "Mai senza la Lega", Silvio Berlusconi avrebbe tentato di rassicurare i senatori del Pdl della tenuta dell'asse del Nord con il Carroccio. L'obiettivo di Berlusconi - secondo quanto riferito dai partecipanti alla riunione - sarebbe perciò quello di convincere l'alleato ad entrare ebentualmente in un governo di emergenza e non restare all'opposizione.
 
GOVERNO:TRA SENATORI PDL PREVALE IDEA APPOGGIO ESTERNO - Tra i senatori del Pdl riuniti con Berlusconi e Alfano sembra prevalere l'ipotesi dell'appoggio esterno ad un governo Monti avanzata da Quagliariello. Quest'idea avrebbe il consenso di quasi tutti i senatori come ipotesi da avanzare al Quirinale vincolando il sostegno alla realizzazione degli impegni definiti con l'Ue.
 
"L'idea dell'appoggio esterno è sicuramente una idea che piace a molti ma nel dibattito rimane, comunque, una grande indecisione sul da farsi perché la scelta non è facile", lo ha detto uno dei senatori presenti alla riunione con il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, aggiungendo: "Molti hanno parlato dell'andare al voto ma poi si é deciso, in sostanza, di non andare a votare".
 
FRATTINI: PER SALVARE ITALIA NO A ELEZIONI - "Sarei prudente nell'invocare un ricorso immediato alle urne, precipitando il Paese in tre mesi di campagna elettorale con lo spread che vola e il nostro indebitamento che sale". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Franco Frattini, aggiungendo: "Salvare l'Italia richiede credibilità e responsabilità". "Ha una caratura internazionale che nessuno può disconoscere". Così il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha risposto ad una domanda sul neosenatore a vita Mario Monti, precisando di averci lavorato "molto bene" a Bruxelles, quando era commissario europeo.
 
SEL: SI' AD EMERGENZA MA DEVE ESSERE 'A TEMPO' - "Un governo di emergenza non può che essere a tempo e con un immediato obiettivo:fronteggiare l'emergenza dei conti con una patrimoniale vera, che non colpisca i cittadini che stanno già pagando gli effetti nefasti della recessione, e restituire la parola agli italiani con il voto". E' quanto afferma la Segreteria di Sel.

FINI, GOVERNO MONTI NASCE SE DA BERLUSCONI OK LARGHE INTESE - "Il governo Monti nasce solo se Berlusconi si prende la responsabilità di dire sì a un governo di larghe intese": così Gianfranco fini alla trasmissione di Santoro Servizio pubblico. Per il presidente della Camera, altrimenti "sarebbe un governo del ribaltone". Berlusconi - ha aggiunto - ha la responsabilità di dire 'facciamo fronte comune''.
FINI: NEL PROGRAMMA MONTI ANCHE LEGGE ELETTORALE - Gianfranco Fini ritiene che nel programma del governo Monti si debba inserire anche una nuova legge elettorale. Lo ha detto il presidente della Camera intervistato in diretta da "Uno mattina" (Rai1). "Andare al voto con questa legge - ha sottolineato il fondatore di Fli - sarebbe un salto nel buio perché non avremo nessuna garanzia sull'esito. Soprattutto al Senato sarebbe come attentare agli interessi nazionali vista l'attenzione che le borse hanno per il nostro Paese". "L'Italia ha bisogno per uscire dalla crisi di una personalità come quella di Mario Monti". Lo ha detto Gianfranco Fini intervistato in diretta da 'Uno mattina'. Secondo il presidente della Camera "dovrà essere lui, non i partiti, a dire cosa si deve fare e a scegliere la compagine di governo".

MARCEGAGLIA: NO AL VOTO, SI' A GOVERNO MONTI - L'ipotesi di un governo affidato a Mario Monti risponde all'appello delle imprese per un governo nazionale di emergenza. Lo ha detto la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, che giudica invece "un patto molto negativo" far passare il tempo necessario per andare alle elezioni. Il ministro Tremonti - si legge nel resoconto di seduta - ricorda che il questionario è stato inviato dal Commissario europeo per gli affari economici e monetari, Olli Rehn e che è stato previsto il termine dell'11 novembre per le risposte da parte del Governo. Tuttavia, segnala che l'invio delle risposte al questionario potrebbe risultare non più necessario, dal momento che l'Unione europea ha deciso di inviare propri rappresentanti presso il Ministero dell'economia e delle finanze. Di conseguenza le informazioni da loro raccolte grazie alla collaborazione con gli uffici del Governo potrebbero risultare più utili di una risposta di carattere formale.
NAPOLITANO AL TELEFONO CON BARACK OBAMA -  Giorgio Napolitano, ha avuto oggi pomeriggio un cordiale colloquio telefonico con il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, che ha voluto essere ragguagliato sugli sviluppi e le prospettive della situazione politica in Italia in relazione alle grandi tensioni tuttora in atto sui mercati finanziari. Ne da' notizia il Quirinale.

giovedì 10 novembre 2011

LEGGE DI STABILITA' - ESTRAPOLAZIONE DEL TESTO

Ancora una volta ce la stanno facendo sotto il naso. La legge di stabilità, non solo è stata definita non soddisfacente per quanto richiesto dalla U.E. ma, come al solito, è una leggina ad hoc,non di certo per i lavoratori. 
Previste nuove accise sui carburanti e "ciliegina sulla torta" sgravi del 100 % per chi assume in apprendistato... 
Di questo ne abbiamo già avuto esperienza....
Le imprese ora cercheranno solo persone in età di apprendistato o che non hanno mai svolto quella particolare funzione lavorativa....
I meno giovani ricorderanno gli effetti, anni addietro !
Chi ci guadagnerà ??? Il popolo non di sicuro... Gli imprenditori ovviamente !!!
E il ministro Brunetta ieri sera a Matrix ha anche avuto la faccia di dichiarare che è una misura in favore dell'occupazione !!!! 
Ancora una volta, come ogni giorno e più volte al giorno : VERGOGNA !



Testo completo maxiemendamento DDL Stabilità 2011, punto per punto






DDL STABILITA’, SARA’ APPROVATO ENTRO DOMENICA, E’ UFFICIALE - Stasera il maxiemendamento è stato presentato in Senato, portato dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti: se il Senato trasmetterà il provvedimento nella mattina di questo sabato 12 Novembre, passerà prima, rapidamente, in Commissione, per poi passare alla Camera nel pomeriggio di sabato stesso, per l’approvazione finale.
Se il Senato dovesse impiegare più tempo, la votazione alla Camera averrà domenica. In ogni caso entro lunedì 14, la data in cui il Tesoro metterà in asta i Btp a 5 anni; una approvazione tanto rapida quanto importante, che si spera possa fare in modo che l’asta dei nostri Btp possa concludersi con rendimenti di tali Btp inferiori ai livelli drammatici a cui abbiamo assistito oggi e sui quali suggeriamo l’articolo, forse un pò tecnico ma davvero eccellente, del blog OpinioniDalMondo Perchè non parte il BerluscaShowdown rally?


TESTO COMPLETO, ALCUNE ESTRAPOLAZIONI – Stasera, come dicevamo, è stato presentato il maxiemendamento, illustrato in Commissione Senato da Tremonti. Possiamo darvi indicazioni sui contenuti, e tra questi vi sarebbe anche qualche modifica all’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, che perà saranno approvate, solo dopo un confronto con le parti sociali ha precisato lo stesso ministro Tremonti.
Il testo è piuttosto lungo e di non facile comprensione e cercheremo di raccontarvelo in sintesi: possiamo dirvi che vengono recepiti i contenuti della lettera BCE all’Italia, di portare il rapporto deficit/Pil all’1% entro il 2012. Ci sono la dismissione degli immobili pubblici, l’eliminazione delle tariffe minime per le professioni (finalmente, almeno vedremo forse scendere il costo di certi professionisti grazie ad un pò di concorrenza), la semplificazione normativa, la detassazione delle imprese costruttrici, incentivi al project financing, la rivisitazione della disciplina sull’apprendistato, un pacchetto per velocizzare il processo civile e un utilizzo più efficiente delle risorse comunitarie.
Brutta notizia sull’età pensionistica invece, dal 2026 la pensioni di vecchiaia passa a 67 anni. Brutta notizia anche per chi, come questo sito, combatte ad armi impari con l’editoria vecchio stampo; il mondo editoriale, la carta stampata per intenderci, continuerà ad essere sovvenzionata, i tagli previsti a tali sovvenzioni sono stati ridimensionati. Questo sito continuerà ad essere fortemente contrario a questa aberrazione, che è del tutto contraria alla libera concorrenza.
Saranno infine venduti quei terreni dello Stato a vocazione agricola, non utilizzabili per altri scopi.
Scarica il testo completo in formato Pdf: clicca sul seguente link -> Maxiemendamento-legge-stabilita-2011

AUMENTANO LE ACCISE SU BENZINA E GASOLIO – Lo Stato aumenterà i propri introiti per litro di benzina e di gasolio; nel 2012 ricaverà 0,6142 Euro per litro di benzina, e 0,4732 Euro per litro di gasolio. Tali ricavi saliranno a 0,6147 e 0,4737 nel 2013. Attualmente sono Benzina senza piombo: 0,6132 Euro, e Gasolio auto: 0,4722 Euro. L’aumento delle accise verrà utilizzato per compensare i maggiori oneri derivanti dal rendere strutturale il bonus fiscale per i gestori degli impianti.

TARIFFE MINIME PROFESSIONI CANCELLATE – Saranno cancellate finalmente le tariffe minime per i professionisti. Il tutto entro 12 mesi. La riforma degli ordini permetterà la costituzione di società per l’esercizio di attività professionali. Quindi potremmo in futuro vedere un avvocato che crea una società per l’esercizio della sua professione. La società tra professionisti potrà essere costituita anche per l’esercizio di più attività professionali. I consumatori possono sperare in una diminuzione di tali tariffe, grazie alla concorrenza.

PART-TIME MAXIEMENDAMENTO – Sarà più facile, per un lavoratore, chiedere il part-time. Dunque clausole più flessibili ed elastiche, liberamente stabilite tra le parti, nel rispetto di quanto eventualmente stabilito dalla contrattazione collettiva. Questa novità supera la Riforma Damiano; sino ad ora la possibilità di prendere il part-time era infatti subordinata alla necessaria previsione della contrattazione collettiva.

INCENTIVI PER TELELAVORO E CONTRATTI ALLE DONNE – Confermati le misure anticipate negli scorsi giorni, circa gli incentifi fiscali per il telelavoro e l’inserimento delle donne nelle zone ad alta disoccupazione femminile.

CASSA INTEGRAZIONE DIPENDENTI PUBBLICI – I pubblici dipendenti in eccesso, che non sono stati ricollocati attraverso la mobilità, potranno essere mandati in cassa integrazione.  I contratti collettivi possono prevedere criteri per la gestione delle eccedenze del personale attraverso la mobilità. Ma per il personale in eccedenza che non è stato possibile ricollocare, o che abbia rifiutato il trasferimento in un’altra amministrazione, scatta il collocamento in disponibilità, una specie di cassa integrazione all’80% dello stipendio che viene erogata per due anni.

SGRAVI APPRENDISTATO 100 % – Sempre sul fronte del lavoro, in arrivo sgravi contributivi del 100%, a partire dal 1 gennaio 2012 ed entro il 31 dicembre 2016, per chi assume giovani con contratto di apprendistato.
Ad essere interessanti però saranno solo quei datori di lavoro che hanno sino a 9 dipendenti, e lo sgravio contributivo del 100% sarà solamente per i periodi contributivi maturati nei primi tre anni di contratto. Il livello di aliquota sarà poi del 10% per i periodi contributivi maturati negli anni di contratto successivi al terzo. A copertura sono aumentate, dal 2012, di un punto percentuale le aliquote contributive dei contratti Cocopro.

CAUSE CIVILI – Per diminuire il contenzioso civile pendente, il maxiemendamento al decreto di legge di stabilità 2011, introduce novità per i processi davanti alla Cassazione e alle Corti di appello. Per i procedimenti, in corso da oltre due anni, la cancelleria avviserà le parti costituite dell’onere di presentare istanza di trattazione del procedimento. Le impugnazioni si intendono rinunciate se nessuna delle parti, con istanza sottoscritta personalmente dalla parte, dichiara entro sei mesi la persistenza dell’interesse alla loro trattazione.

PRESTITI AGEVOLATI PER NUOVI NATI – Viene prorogato il fondodi credito per i nuovi nati o adottati. Le somme prestate alle famiglie dalle banche a tassi agevolati, grazie alla mediazione governativa, saranno garantiti per il triennio 2012-2014.

Da : www.investireoggi.it

BERLUSCONI - MEGA TAPIRO PER LUI

Mega Tapiro a Berlusconi: Piazza Venezia bloccata - il video

Mega Tapiro a Berlusconi: Piazza Venezia bloccata - il video

Staffelli a Palazzo Grazioli con un mega tapiro. Intorno alle 18 traffico letteralmente bloccato in tutta la zona di Piazza Venezia fino a Palazzo Grazioli

 

 

ROMA - 09/11/2011



Leggi tutto: http://www.romatoday.it/politica/tapiro-berlusconi-piazza-venezia-9-11-2011.html
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Un Tapiro d'oro in versione maxi, di due metri per due. La trasmissione satirica 'Striscia la notizia' ha deciso di 'celebrare' così le imminenti dimissioni del premier, Silvio Berlusconi. E così a sera davanti a Palazzo Grazioli è arrivato un camioncino che trasportava l'enorme 'premio-beffa'. Il giornalista Valerio Staffelli ha tentato - senza risultato - di consegnarlo al presidente del Consiglio, suscitando grande curiosità tra i molti cittadini e curiosi che sostavano davanti alla residenza del premier. Non senza qualche conseguenza sul traffico nella centralissima via del Plebiscito.

Quì le foto del tapiro da www.lastampa.it




Quì, invece, il video del tapiro a Palazzo Grazioli

mercoledì 9 novembre 2011

BENIGNI GRANDISSIMO A BRUXELLES

Benigni, noi Paese della resurrezione

Al Parlamento Europeo con un piede ingessato 'colpito da uno che ha fatto passo indietro'

 

 

 

Ansa - 09 novembre, 22:28

di Marco Galdi

BRUXELLES - "Chiedo scusa per l'ingessatura, purtroppo in Italia mi è venuta addosso una persona che ha deciso di fare un passo indietro. Mi avevano detto di stare tranquillo, non si muove. E invece...". Applausi. Così Roberto Benigni dà il via al suo show nella plenaria del Parlamento europeo a Bruxelles. Celebra il 150/o dell'Unità d'Italia con una Lectura Dantis del XXVI canto dell'Inferno, quello dedicato ad Ulisse "inventore dell'inganno". Nei giorni in cui i mercati azzannano l'Italia e la politica non riesce a trovare soluzione, Benigni trasforma lo show in una dichiarazione d'amore per l'Italia: "paese della resurrezione", "paese del miracolo permanente". Tra gli oltre mille invitati stipati nell'aula per ascoltarlo, non c'é Gianni Letta "impegnato a Roma". Ma arriva un messaggio del presidente Napolitano: "L'Italia saprà serrare le fila" davanti alla crisi che diventa il filo conduttore dello spettacolo. Ci sono invece Giuliano Amato (Benigni lo definisce "l'uomo che più diffonde il sentimento nazionale oltre al presidente Napolitano"), il vicepresidente della Commissione Europea Antonio Tajani, la ministra per gli affari europei Anna Maria Bernini, i capigruppo europei Pdl e Pd Mario Mauro e David Sassoli. Benigni prende la scena al centro dell'emiciclo. Ha la gamba sinistra ingessata.
"Guarda tu che combinazione, sono caduto. E' periodo di cadute in Italia". Poi, un'ora e mezza di spettacolo in bilico come sempre tra commento politico e poesia pura. Un'orazione per l'Italia dove "investire è una cosa straordinaria" perché questo "non è il paese del Risorgimento o del Rinascimento, ma della Resurrezione...". "Siamo il paese del miracolo permanente. Voi non potete sapere cosa può fare questo Paese...". Ma prima altre battute sul governo, senza mai citare Berlusconi. "Non vedo il presidente del Consiglio: pensavo che per una cosa così... Non è che è successo qualcosa e non è potuto venire? Prima di partire dall'Italia l'ultima frase che ho sentito dire è: 'La maggioranza e' solida...'. Deve essere successo qualcosa...". E ancora: "Senza governo è il modello belga, un modello strepitoso! Quindici mesi senza e tutto è andato su. Invece noi ce l'abbiamo. Che vuoi fare...". E ancora: "Sono contento di essere qui, a Bruxelles ho mangiato le 'moules et frites'. Era tanto che non mangiavo, in Italia. Sempre scatolette di tonno, perché nei ristoranti non si entra. Sono pienissimi...". Per chiudere il fuoco d'artificio politico con un "ci siete tutti? C'é la maggioranza spero. Non mi fate scherzi, eh. Magari c'é qualche traditore tra di voi: sette-otto e magari è qualcuno che è andato in bagno. Non è che tra i traditori c'é anche il Manneken-Pis (ndr,monumento simbolo di Bruxelles)?".
E quando si fa serio passa in rassegna la storia, l'arte, la musica, la poesia di Dante, dell'intero paese. Un atto d'amore per un'Italia che "non potete sapere quante ne abbiamo passate" dal disgregamento dell'Impero, a Carlo Magno e Napoleone "che si sono fatti incoronare imperatori in Italia e si sono portati via mezza Roma e mezza Italia", ma è sempre saputo ripartire. Col suo tocco ricorda che l'Italia degli inventori delle banche "ha prestato soldi a tutta l'Europa e adesso abbiamo un debito, ma ora chi gli va chiedere i soldi a Edoardo I d'Inghilterra che non ce li ha mai ridati?". E non dimentica la Grecia, con la quale "abbiamo un debito immenso" per il "pensiero, la filosofia e la logica" regalati al mondo. Tanto che tutti le dovrebbero "pagare un euro al giorno". Su tutto, una certezza: "Questo è un momento straordinario per l'Italia, perché la speranza si manifesta nella disperazione compiuta".


 Video dell'intervento satirico di Benigni a Bruxelles

 

LA POLITICA ITALIANA COLPISCE ANCORA ! SENATORE A VITA MARIO MONTI !

Napolitano, nuovo governo a breve o il voto e poi nomina Mario Monti senatore a vita

Calderoli: 'No pastrocchi, alle urne'. Sabato si' definitivo della Camera a legge stabilita'

 
 
 
 
Ansa - 09 novembre, 21:07
 
Cosa significa la nomina a senatore a vita di Mario Monti, indicato da mesi come il più gettonato premier in pectore di un eventuale governo tecnico? Una preferenza di Giorgio Napolitano per il dopo Berlusconi, come pensano alcuni? Niente affatto, secondo il Quirinale che liquida queste letture come fantasticherie e rimanda alla motivazione ufficiale: è un riconoscimento a un uomo che "ha illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo scientifico e sociale". Napolitano lo ha nominato al termine di una giornata drammatica per i titoli pubblici durante la quale ha ottenuto che fossero bruciati i tempi per varare le misure anti-crisi. Occorre fare presto, ha ammonito il capo dello Stato. L'Italia deve dare subito ai mercati segnali chiari e concreti di coesione e capacità di prendere decisioni in grado di arrestare la grave crisi di fiducia che investe i titoli del debito pubblico. Un appello drammatico lanciato di fronte ai "livelli allarmanti" toccati in giornata dal tasso dei BTP. Le dimissioni di Berlusconi, ha assicurato il capo dello Stato, sono un fatto "certo" e nei prossimi giorni apriranno la via a un nuovo governo o a elezioni anticipate "da svolgere entro i tempi più ristretti".
I nostri titoli pubblici e i nostri istituti di credito si trovano in una "stretta molto pericolosa", ha detto Napolitano, sono "prevedibili ricadute sull'economia e sull'occupazione", servono "nuovi comportamenti nelle istituzioni e da parte delle forze politiche, occorre che cadano troppe chiusure e vecchi tabù, occorre che si crei un clima di confronto più aperto e ancorato ai problemi reali della società e dello Stato e alle loro possibili soluzioni. Abbiamo bisogno di decisioni presto e nei prossimi anni per esprimere una rinnovata responsabilità e coesione nazionale". Nel primo pomeriggio, "al fine di fugare ogni equivoco o incomprensione" - ma anche e soprattutto per tentare di dare una scossa ai mercati che continuavano a galoppare su record negativi - Napolitano ha fatto il punto con una schietta nota ufficiale. Per prima cosa ha definito "del tutto infondati i timori che possa determinarsi in Italia un prolungato periodo di inattività governativa e parlamentare, essendo comunque possibile in ogni momento adottare, se necessario, provvedimenti di urgenza". Inoltre "non esiste alcuna incertezza" sul fatto che Silvio Berlusconi si dimetterà formalmente "nel giro di alcuni giorni" appena approvata la legge di Stabilità "sulla base di accordi fra i presidenti delle Camere e i gruppi parlamentari". Alle dimissioni seguiranno "immediatamente e con la massima rapidità le consultazioni" formali al Quirinale. "Pertanto entro breve tempo" la crisi di governo troverà uno sbocco: potrà essere la nascita di "un nuovo governo che, con la fiducia del Parlamento, possa prendere ogni ulteriore necessaria decisione"; in alternativa, ci saranno lo scioglimento delle Camere ed elezioni anticipate "da svolgere entro i tempi più ristretti".
Saranno le consultazioni, fa capire il presidente della Repubblica, a fornirmi gli elementi in base ai quali scegliere l'una o l'altra soluzione". Tre ore dopo Napolitano ha annunciato il seggio a vita per Monti. E' il primo senatore a vita che nomina da quando è al Colle, prende il posto di Francesco Cossiga, deceduto ad agosto del 2010. Con questa scelta lo ha fatto entrare in quella che viene considerata "la riserva della Repubblica", come fece con lui Carlo Azeglio Ciampi nel 2005. Monti resta il professore di economia politica, il presidente della Bocconi, l'autorevole commissario europeo dal 1994 al 2004, ma da oggi può entrare in Parlamento e dire la sua. Formalmente il nuovo status non cambia nulla per Napolitano ai fini della decisione che dovrà prendere al momento di scegliere il successore di Berlusconi. Per chi già sostiene la candidatura di Monti, e probabilmente la confermerà durante le consultazioni, può essere un titolo in più da vantare.

NAPOLITANO A PE, ITALIA SAPRA' SERRARE FILA - L'Italia "saprà serrare le fila" lo ha scritto il presidente Giorgio Napolitano nel messaggio letto dall'ambasciatore italiano per l'evento che celebra il 150/o d'Italia con una lectura Dantis di Roberto Benigni nella plenaria del Parlamento Europeo a Bruxelles. "L'Italia e l'Europa hanno saputo superare passaggi drammatici della loro storia - è scritto nel messaggio di Napolitano - letto dall'ambasciatore - e nel momento in cui la sfida si rinnova sapremo serrare le fila e compiere un nuovo passo in avanti. Noi Italia unita e noi Europa unita per garantirci un degno futuro e per garantirlo alle generazioni più giovani".

OPPOSIZIONE OTTIMISTA,C'E'MAGGIORANZA PER NUOVO GOVERNO
Una corsa contro il tempo per rassicurare i mercati e per far calare quanto prima il sipario sul premier Silvio Berlusconi. Nel giorno in cui lo spread schizza alle stelle, l'opposizione parte sin dal mattino a passo di carica per accelerare l'iter della legge di stabilità e per ingrossare le fila di un governo di transizione a guida Mario Monti. "Non c'é più tempo, domenica bisogna chiudere e avviare le consultazioni", è il timing indicato da Bersani e Casini, in contatto continuo per tutto il giorno tra loro e con il Colle. I tentativi di 'melina', messi in atto dalla maggioranza per prendere anche un mese di tempo sul maxiemendamento, vengono stoppati sin dal mattino dopo che alla richiesta dell'opposizione di fare presto la maggioranza nicchiava. "Non c'é tempo per i giochini, la situazione economica e dei mercati é troppo grave", bloccano i leader Pd e Udc, preoccupati che il Cavaliere possa meditare di usare il tempo che gli resta per dare il via alla campagna elettorale e portare il paese alle elezioni. L'urgenza viene espressa, sempre in mattinata, anche nel colloquio telefonico del segretario Pd con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
"C'é una maggioranza irresponsabile e inconsapevole della gravità della situazione", evidenzia Bersani che garantisce che l'opposizione non si metterà di traverso per bloccare la legge di stabilità. Come successo sul rendiconto l'opposizione potrebbe non partecipare al voto anche se in serata Bersani, letto il maxiemendamento, ipotizza il voto contrario perché se ci sono modifiche all'art.18 "non possono farci bere tutto". Più possibilista invece Casini per il quale si sceglierà tra astensionismo e non voto. Fin qui la corsa per far dimettere il prima possibile il premier Silvio Berlusconi. Ma il lavorio maggiore è per creare le condizioni di un "governo di emergenza" quanto più largo possibile visto che, secondo fonti parlamentari, il candidato più gettonato, Mario Monti, sarebbe disponibile solo in presenza di una maggioranza molto ampia. Il Terzo Polo lavora per tutta la giornata alla creazione di un nuovo gruppo di parlamentari di maggioranza pro-voto che possa sfilare al Quirinale per chiedere un esecutivo di larghe intese. "Se oggi abbiamo già una cinquantina di persone in più, da qui a lunedì ce la facciamo" fa di conto un dirigente centrista. Poi in serata Casini si mostra ottimista sul fatto che "alla fine Berlusconi rifletterà sulla responsabilità che si assumerebbe" se impedisse la possibilità di un governo che "salvi" il paese.
E un pressing è in corso anche verso il leader Idv Antonio Di Pietro che ufficialmente vede le elezioni come unico sbocco anche se la scorsa settimana, in un incontro con Bersani, aveva aperto a esecutivi di transizione. In realtà, spiegano fonti Idv, davanti ad un percorso a tempo e con obiettivi chiari l'ex pm potrebbe dare l'appoggio esterno ad un governo di transizione. "Quando andremo al Quirinale - spiega nel pomeriggio Di Pietro - ascolteremo che cosa propone il Capo dello Stato che sta svolgendo un ruolo fondamentale. Vedremo i frutti che porterà".

SCAJOLA, PDL DECIDERA' LINEA COMUNE - La nascita di nuovi gruppi parlamentari? "Una cosa del genere - dice Claudio Scajola - riguarda chi a ottobre non ha votato la fiducia o ieri si è astenuto. Per quanto mi riguarda sono tra i cofondatori di Fi e del Pdl e ritengo sia utile discutere, dibattere, ragionare nel partito, ma poi insieme si decide la linea". L'ex ministro spiega quindi che "gli organismi" del Pdl, e cioé "comitato di presidenza e gruppi parlamentari, "verranno riuniti" per decidere la proposta da presentare al Colle.
SCAJOLA, NUOVO GOVERNO CON MAGGIORANZA 2008 - "E' necessario fare un governo ripartendo dall'ambito del centrodestra e recuperando quanto si é rotto, in assoluta consonanza con il voto del 2008 e recuperando quanto si è rotto". Così l'ex ministro Claudio Scajola, che afferma che le elezioni anticipate "non sono auspicabili" per il Paese. ''La prima data utile per le elezioni anticipate sarebbe l'ultima settimana di febbraio'', perche' a quella data porterebbero tutte le scadenze previste dalla legge, spiega Claudio Scajola nel suo intervento alla presentazione del libro ''Presidente, ci consenta''. Anche per questa ragione, l'ex ministro osserva che il voto non e' ''auspicabile''. Non si potrebbe, infatti ''lasciare il Paese senza pienezza di poteri per tre mesi'': sarebbe una circostanza ''pericolosa per i mercati per tutto quello che vediamo''. ''C'e' spazio - osserva Scajola - per rispondere in tempi brevi ai cittadini e ai mercati'', aggiunge Scajola, che auspica un esecutivo con la maggioranza che ha vinto le elezioni nel 2008. I protagonisti di questa fase, sottolinea, sono due: ''chi e'stato vincitore nel 2008 e il Capo dello Stato''.

BOSSI, GOVERNO TECNICO? BELLO ANDARE A OPPOSIZIONE - La Lega Nord non appoggerà un governo tecnico ed è pronta ad andare all'opposizione. Lo afferma Umberto Bossi, conversando con i cronisti a Montecitorio. "Allora siete pronti ad andare all'opposizione?", gli chiedono i giornalisti. "E' bello", risponde con un sorriso il leader del Carroccio.

SABATO POMERIGGIO SI' DEFINITIVO CAMERA L. STABILITA' - L'Aula della Camera licenzierà definitivamente la legge di stabilità nel pomeriggio di sabato 12 novembre: è quanto riferiscono fonti della presidenza della Camera al termine della riunione dei capigruppo. Se, come sembra, Palazzo Madama riuscirà infatti ad approvare il provvedimento venerdì sera, l'esame comincerà sabato mattina in commissione a Montecitorio, per poi passare alla discussione e al voto in Aula nel pomeriggio.
L'Aula della Camera è convocata per sabato alle 12,30, quando il presidente Gianfranco Fini comunicherà all'Assemblea i tempi per la discussione e il voto della legge di Stabilità. Secondo quanto deciso dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio, la legge di stabilità potrebbe approdare alla Camera già sabato ove il Senato lo licenzi entro venerdì notte; altrimenti, tutto verrà rimandato a domenica.

IMPRESE, SERVE GOVERNO DI EMERGENZA NAZIONALE - Per il mondo delle imprese è necessario "un governo di emergenza nazionale con una ampia base parlamentare". Lo sostengono, con una posizione comune, Confindustria, Rete Imprese Italia, Abi, Ania, Alleanza delle cooperative. Tra gli industriali, dice Emma Marcegaglia, c'é "grandissima preccupazione".

MONTI IN POLE PER 'TECNICO', MA SPUNTA ANCHE AMATO - Mario Monti sarebbe in pole in vista di un possibile governo tecnico. Ma nel borsino dei possibili candidati premier nel caso in cui si creassero le condizioni per un esecutivo di transizione, spunta, nei rumor di Transatlantico, anche il nome dell'ex premier Giuliano Amato. La voce, spiegano fonti di opposizione, girerebbe proprio in ambienti del centrodestra che vedrebbero Amato come candidato più accettabile, visto pure il suo passato da socialista, rispetto a Mario Monti. L'ex commissario europeo, sempre secondo fonti parlamentari, sarebbe pronto a guidare un governo tecnico solo se avesse una forte maggioranza parlamentare. E a questi numeri e all'ipotesi Monti sta lavorando l'opposizione, convinta che, quando cominceranno le consultazioni la prossima settimana, ci saranno le condizioni per un esecutivo con una larga base parlamentare.

CALDEROLI, NIENTE PASTROCCHI, PAROLA A POPOLO - "La Lega non sosterrà mai, ribadisco mai un governo tecnico, di unità nazionale, di tregua, di maggioranze allargate o come diavolo lo si voglia chiamare che altro non sono che "pastrocchi" di Palazzo . Il popolo con il voto ha scelto questo governo e se questo governo cade la parola deve tornare al popolo". Lo afferma Roberto Calderoli.

ANTONIONE, ORIENTAMENTO E' FARE GRUPPO - Gli "scontenti" del Pdl intendono formare un gruppo. "L'orientamento è quello di farlo", ha detto il parlamentare Roberto Antonione, interpellato dall'ANSA. "La decisione - ha aggiunto - sarà presa entro domani e porterà alla nascita di una formazione all'interno del gruppo Misto".
"Se lo facciamo - ha continuato Antonione - è perché pensiamo sia utile. Abbiamo già dichiarato con chiarezza che è utile favorire la nascità di un nuovo governo con una maggioranza molto ampia". Antonione ha comunque evidenziato che la nascita della formazione "non è legata" alle consultazioni che il presidente della Repubblica farà dopo le dimissioni del presidente del Consiglio. Gli "scontenti" si riuniranno già stasera.
 
LUPI: VOTO O GOVERNO DI EMERGENZA NAZIONALE - "Le strade sono due: il voto anticipato o un governo di emergenza nazionale ampiamente condiviso che non può però essere composto da transfughi o singoli ma dai partiti". Il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi del Pdl apre all'ipotesi di un "governo di emergenza nazionale" ma con condizioni precise.

PISANU: CONTRARISSIMO A VOTO ANTICIPATO - "Sono contrario, contrarissimo alle elezioni anticipate". Lo ha detto il senatore del Pdl, Beppe Pisanu, alla buvette del Senato. Prima di rispondere alla domanda di un cronista, Pisanu aveva detto a un gruppo di altri senatori: "Se ci sono elezioni anticipate, esco dal gruppo, dal Pdl, da tutto".

REGUZZONI: NO LEGA A QUALSIASI IPOTESI GOVERNO TECNICO - "La Lega Nord esclude totalmente un governo tecnico. Siamo democratici: per noi valgono i voti degli elettori e non può andare al governo chi, come Casini, non li ha avuti. Napolitano? Mi sembra che abbia escluso un governo tecnico". Lo afferma il capogruppo della Lega alla Camera, Marco Reguzzoni.

MICCICHE', GRANDE SUD CONTRARIO A VOTO ANTICIPATO - "Andare al voto adesso significa rendere più instabile e meno credibile il nostro Paese. Di fronte agli attacchi dei mercati finanziari bisogna reagire con fermezza e realizzare immediatamente le riforme che l'Europa partendo proprio da quelle che riguardano il Sud". Lo afferma, in una nota, Gianfranco Micciché. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio e leader di Grande Sud Gianfranco Micciché, sottolineando la necessità di partire nelle riforme "da quelle che riguardano il Sud", annuncia la contrarietà del movimento arancione "ad ogni ipotesi di elezioni anticipate. Una campagna elettorale frenetica e molto tesa - conclude - non aiuterebbe di certo l'Italia a riprendersi".

BERLUSCONI: AL VOTO, ALFANO IN POLE' - "Dopo le mie dimissioni si aprirà la fase delle consultazioni e sono sicuro, anche se questo naturalmente rientra nelle responsabilità del capo dello Stato, che non si andrà alla formazione di nessun altro governo diverso dal nostro e che si tornerà alle urne". Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi intervenendo a 'Mattino 5'. Alla domanda su chi sarà il candidato premier del centrodestra, Berlusconi ha risposto: "Ci saranno le consultazioni tra il milione e duecentomila iscritti al Pdl, ma penso che in pole position ci sia il nostro bravissimo Angelino Alfano grazie al quale ci sarà finalmente un cambio generazionale". Quanto a me, ha concluso "farò quello che il mio partito mi chiederà di fare nell'interesse del Paese".

A decidere il candidato del centrodestra "saranno le consultazioni tra il milione e duecentomila iscritti al Popolo della Libertà, io penso che in pole position ci sia il nostro bravissimo Angelino Alfano e ci sarà in tutta la politica nazionale finalmente un cambio generazionale". Lo ha detto Silvio Berlusconi in collegamento telefonico con Mattino 5. Alla domanda di Maurizio Belpietro su cosa intenda fare il presidente del Consiglio ha risposto: "Quello che il partito mi chiederà di fare nell'interesse del Paese".

 

BERLUSCONI - COSA DICE IL MONDO DI LUI






Ansa - 09 novembre, 17:19


"Impegnandosi alle dimissioni una volta approvata la legge con le riforme d'emergenza, Silvio Berlusconi guadagna altro tempo per la sua indebolita maggioranza e forse una seconda vita se riuscirà a forzare l'Italia verso le elezioni anticipate il prossimo anno". E' quanto scrive il FINANCIAL TIMES in un commento del corrispondente da Roma sull'annuncio delle dimissioni del Presidente del Consiglio. Per il quotidiano della City, "se Berlusconi riesce a tenersi al riparo dai suoi dannosi procedimenti giudiziari - su accuse di corruzione, frode fiscale e sfruttamento della prostituzione minorile - e a riaffermare la sua autorità sul partito, allora alcuni commentatori suggeriscono che possa sopravvivere per combattere un'altra battaglia".

Sempre in Gran Bretagna il DAILY TELEGRAPH, in un editoriale dal titolo "Berlusconi va, i problemi dell'Italia restano", sottolinea come "la fine dell'era del bunga-bunga possa restituire all'Italia un po' del suo orgoglio ma non risolve nulla". Per il Telegraph, "la caduta del governo Berlusconi significa probabilmente un ritorno alla turbolenza politica del passato". E "anche se un governo di unità nazionale sarà insediato, questo non potrà affrontare la difficoltà principale, che non è la resistenza italiana alle riforme, ma l'euro stesso", scrive ancora il quotidiano, secondo il quale "la morale della favole è che l'Italia è nella valuta sbagliata".
"La pressione dei mercati e dell'Europa spinge Berlusconi alle dimissioni" titola in Francia il quotidiano LE FIGARO, che dedica due pagine ai fatti di ieri. Una lunga cronaca delle ultime settimane, con schede sul debito italiano e i rischi della crisi italiana, poi la giornata di ieri: "Senza maggioranza, il Cavaliere è sul piede di partenza", scrive Le Figaro. "Berlusconi, è quasi finita", richiama il quotidiano LIBERATION in prima pagina, mentre all'interno propone una corrispondenza dal titolo 'Berlusconi verso l'uscità, con la cronaca dei fatti di ieri. Per il quotidiano LE PARISIEN, 'Berlusconi getta la spugna': "il presidente del Consiglio ha annunciato le sue prossime dimissioni. Screditato, lascia il suo paese sull'orlo del baratro". In Germania, la SUDDEUTSCHE ZEITUNG apre con il titolo "La terra di Silvio è bruciata" e scrive che "17 anni di egoismo, populismo e superficialità nella politica italiana sono più che sufficienti, l'Italia ha scaricato il primo ministro ma forse è già troppo tardi". Il FRANKFURTER ALLGEMEINE titola "Ancora un qualche giorno di Berlusconi" e scrive che "un governo di transizione potrebbe essere guidato dall'ex commissario Ue Mario Monti" mentre la DIE WELT riassume la giornata di ieri così: "Un elenco, otto traditori e la partenza di Berlusconi".
In Spagna EL PAIS titola "Berlusconi scommette sule elezioni a febbraio e esclude di presentarsi" mentre EL MUNDO si chiede "Dopo Berlusconi, chi?" e punta sui nomi di "Gianni Letta, Angelino Alfano e Mario Monti".
Negli Usa il NEW YORK TIMES scrive che la "crisi del debito dell'eurozona sembra rivendicare la sua vittima più prominente", mentre il WALL STREET JOURNAL titola "La crisi finanziaria fa perdere il posto al longevo leader italiano". Il WASHINGTON POST, infine, evidenzia che, secondo alcuni osservatori, l'annuncio "é probabilmente il capitolo finale del premierato" di Berlusconi, "il tycoon che ha guidato l'Italia con lo stile un po' di Rupert Murdoch un po' di Hugh Hafner".

GRAZIE SILVIO ! COSI' ADESSO CI "CONOSCONO" ALL'ESTERO !!!!

"Ciao Silvio, ora hai più tempo per il Bunga Bunga"

9 Novembre 2011

Il quotidiano austriaco freepress "Heute" dedica la sua copertina a Silvio Berlusconi. Questa è l'immagine dell'Italia nel mondo, oggi ! 





Arriva dall'Austria, e più precisamente da Vienna, la copertina del freepress "Heute", una copertina interamente dedicata al premier italiano Silvio Berlusconi. Il giornale austriaco titola: "Ciao Silvio, ora hai più tempo per il Bunga Bunga", facendo riferimento alle dimissioni imminenti del Presidente del Consiglio. L'immagine dell'Italia all'estero, oggi, è questa. 

Clicca quì per vedere la foto ingrandita della copertina. 


Da : www.cadoinpiedi.it

CADE ELICOTTERE DEL 118 NEL CATANESE

L'articolo pubblicato da www.tgcom.mediaset.it è accompagnato da una foto che non ha nulla a che vedere con l'articolo stesso. Si nota infatti, un'ambulanza della croce verde che riporta numero telefonico con prefisso 011, ovvero Torino. Considerando che in tal caso sarebbe stato più probabile l'intervento di ambulanze del 118, anche quando sarebbero arrivate delle ambulanze di servizi diversi dal 118, ma pur sempre della zona del catanese, avrebbero riportato come prefisso telefonico lo 095 (Catania) o al massimo lo 0933 corrispondente alla zona del calatino in provincia di Catania.... 

A tgcom.... Svejaaaaaa che le 11,35 è quasi ora di pranzo e non è poi così presto !!!!!

Questo l'articolo pubblicato su www.tgcom.mediaset.it corredato di foto (?) :

 

Catania, cade elicottero del 118

Avrebbe urtato alcune pale eoliche

 

 

11:35 - Un elicottero del 118 è precipitato nella zona di Mineo, nel Catanese. Lo si apprende dalle forze dell'ordine. Il velivolo sarebbe caduto dopo un urto con delle pale eoliche. A bordo del velivolo c'erano cinque persone: un medico donna, un infermiere, due piloti e un paziente. Uno dei due piloti è morto, gli altri passeggeri sono rimasti feriti nell'impatto. Uno di loro è in gravi condizioni.
L'elicottero era decollato dall'ospedale di Caltanissetta con tre persone a bordo, compreso equipaggio e componente medica. E' precipitato in territorio di Raddusa, al confine con Mineo, in contrada Borgo Lupo, dove c'e' un parco eolico.

I soccorsi sono stati avviati dopo una segnalazione al 115. Sul posto sono intervenuti altri due elicotteri: uno del 118 decollato dall'ospedale Cannizzaro di Catania e l'altro dei vigili del fuoco, partito sempre del capoluogo etneo. L'intervento nella zona è reso difficile dalla presenza di nebbia e dal fatto che il velivolo precipitato si trova in una zona scoscesa e non facilmente raggiungibile.

 

BERLUSCONI - GIALLO DIMISSIONI : ARRIVERANNO DAVVERO ?

Berlusconi: 'Avanti fino a legge di stabilita', poi c'e' solo il voto con Alfano in pole'

All'indomani del voto alla Camera, il premier in un colloquio con direttore della Stampa: 'Non mi ricandido, no altre maggioranze'. Bersani: 'Il percorso lo decide il Quirinale'

 
 
 
 
 
 
Ansa - 09 novembre, 08:59
 
 
La maggioranza dice no ad un governo di "ammucchiata". E' questa la posizione emersa, a quanto raccontano alcuni presenti, nel corso del vertice tra il premier Silvio Berlusconi e Umberto Bossi insieme allo stato maggiore piddiellino e del Carroccio riunito ieri sera a palazzo Grazioli. Berlusconi, sempre a quanto raccontano alcuni presenti, avrebbe ascoltato i ragionamenti sia dei lumbard che dei dirigenti del Pdl ribadendo che dopo la fine del suo governo l'unica strada resta quella delle elezioni anticipate. I dirigenti piddiellini non avrebbero però chiuso la porta all'ipotesi, sempre nel rispetto del mandato elettorale, di affidare l'eventuale prosecuzione della legislatura ad un esponente del centrodestra. I nomi in pole position restano sempre quelli di Gianni Letta e Angelino Alfano. Il progetto però, a quanto raccontano dal Pdl, avrebbe incontrato il no del Carroccio così come la contrarietà dell'Udc. Il premier invece non avrebbe chiuso la porta all'ipotesi di fare un passo indietro a favore di uno dei due big del centrodestra a patto però che la maggioranza sia allargata. Anche perché, spiegano le stesse fonti, nei confronti del presidente della repubblica Giorgio Napolitano occorre mantenere la correttezza per cui un eventuale governo guidato da un leader del centrodestra deve poter contare su numeri solidi il che presuppone non solo il via libera della Lega Nord ma anche il consenso del terzo polo.

QUOTA 308,BERLUSCONI VA AL COLLE E ANNUNCIA DIMISSIONI
di Yasmin Inangiray

Silvio Berlusconi non ha più la maggioranza alla Camera. I numeri sul rendiconto dello Stato approvato oggi dall'aula di Montecitorio, solo perché le opposizioni hanno deciso di non partecipare al voto, parlano chiaro: 308 voti a favore dell'esecutivo contro 321. Quota a cui arriverebbero tutte le opposizioni più i frondisti della maggioranza che oggi non si sono presentati a votare. Un risultato che lascia pochi margini di manovra al premier che, dopo un vertice a palazzo Chigi, si reca al Quirinale e dopo un faccia faccia con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano garantisce che annuncerà le dimissioni subito dopo il varo della legge di stabilità. La road map che il Cavaliere ha in mente, e che annuncia in diverse interviste televisive, conferma quanto ripetuto ai suoi fedelissimi nei giorni scorsi: "Dopo di me vedo solo le elezioni, il Parlamento è paralizzato", mette in chiaro il capo del governo precisando però che "la scelta è nelle mani del Capo dello Stato". Nessuna ipotesi viene scartata si spiega dal Quirinale. Nella nota con cui la presidenza della Repubblica spiega i contenuti dell'incontro con Berlusconi, si precisa tra l'altro: "una volta che il presidente del Consiglio rimetterà il suo mandato, il Capo dello Stato procederà alle consultazioni di rito dando la massima attenzione alle posizioni e proposte di ogni forza politica, di quelle della maggioranza risultata dalle elezioni del 2008 come di quelle di opposizione". Insomma, per Napolitano ogni soluzione è aperta, anche l'ipotesi di un altro governo nel caso ci fosse una nuova maggioranza pronta a sostenerlo.
L'idea di un esecutivo tecnico, magari affidato a Mario Monti, così come un governo guidato da un altro esponente del Pdl (Letta o Alfano sono i nomi che circolano da ormai diverso tempo) viene bocciata dal Cavaliere così come dallo stato maggiore del partito: "Dopo Berlusconi, qualunque altra opzione, senza Berlusconi premier non sarebbe fattibile né accettabile nel rispetto del mandato elettorale del 2008", precisa Altero Matteoli. Stesso ragionamento che fa Maurizio Lupi: "L'unica soluzione è il voto anticipato". L'obiettivo del capo del governo sarebbe quella di arrivare allo scioglimento delle Camere per poi andare al voto proponendo come candidato premier il segretario del Pdl Angelino Alfano. Un progetto che avrebbe ricevuto l'ok della Lega Nord che vede col fumo negli occhi lo spettro di un "governissimo" guidato da un tecnico come Monti con l'appoggio di tutte le opposizioni e di una fetta consistente del Pdl. E questo anche perché la preoccupazione che attanaglia il partito di via dell'Umiltà, dopo le defezioni dei frondisti, è quella di "una vera e propria emorragia" di parlamentari pronti ad accettare un esecutivo di transizione per evitare le urne. Disponibile a tale soluzione è il leader del Pd Pier Luigi Bersani. Il segretario democratico chiede che il capo del governo acceleri la formalizzazione delle dimissioni e rilancia l'ipotesi di un esecutivo tecnico. Pollice verso invece all'opzione Letta o Alfano: "Non sarebbe transizione ma continuazione", mette in chiaro. Ipotesi condivisa anche dal Terzo Polo. Il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini chiama in causa direttamente il Cavaliere: "Sono convinto che Berlusconi abbia la consapevolezza che la situazione economica e finanziaria dell'Italia non ci consente una lunga ed estenuante campagna elettorale". Chi evita di cantare vittoria è il leader dell'Idv Antonio Di Pietro preoccupato che Berlusconi possa mettere in atto "l'ormai famoso mercato delle vacche" recuperando i malpancisti come fece l'anno scorso sulla mozione di sfiducia del 14 dicembre.

PREMIER: ORA ELEZIONI. NAPOLITANO: DECIDO IO DOPO VERIFICA
di Federico Garimberti
ROMA - Silvio Berlusconi annuncia a Giorgio Napolitano che si dimetterà una volta approvata la legge di stabilità promessa all'Europa, ma chiede "elezioni subito". Il capo dello Stato, Costituzione alla mano, lo stoppa, non intende anticipare i tempi e vuole seguire l'iter previsto in caso di crisi: consultazioni e verifica di maggioranze alternative. In sostanza vuole avvalersi di tutte le prerogative che gli concede la Carta. In questo senso il comunicato diffuso dal Quirinale dopo il faccia a faccia di questa sera con il presidente del Consiglio non lascia spazio a dubbi. Sulla strada delle urne, inoltre, si mettono di traverso anche le opposizioni: l'Udc di Pier Ferdinando Casini in particolare e Pier Luigi Bersani che, pur preferendo le urne, non potrebbe dire nò ad un governo di larghe intese, magari guidato da un tecnico come Mario Monti. Dopo lo schiaffo di Montecitorio, il capo del governo si riunisce con i vertici del Pdl e della Lega. Ripete che la strada maestra è quella del voto e sottolinea che in Parlamento nessuno ha la forza per sfiduciare la maggioranza. Per il resto Berlusconi ascolta le proposte e i suggerimenti di ministri e dirigenti.
Più di qualcuno torna a suggerirgli la soluzione già prospettata qualche sera fa nell'interminabile vertice a palazzo Grazioli: annunciare le dimissioni, ma solo dopo il varo delle misure promesse all'Europa. Quando lascia la sede del governo per salire al Colle, l'impressione della maggior parte dei presenti è che non abbia alcuna intenzione di rimettere subito il mandato. Di fronte all'ipotesi prospettata da Napolitano di ritornare a Montecitorio per verificare se abbia o meno la fiducia del Parlamento, però, Berlusconi deve riconoscere di non avere più una maggioranza alla Camera. E così mette sul piatto l'escamotage studiato per tentare di sbarrare la strada a governi alternativi: dimettersi dopo il varo del pacchetto anti-crisi. Un modo per guadagnare tempo, ma che di fronte al pressing dei mercati e dell'Europa, il capo dello Stato non può non prendere il considerazione. In cambio, però, il Quirinale certifica gli impegni presi da Berlusconi, a cominciare dal quello di dimissioni formali. Promessa formalizzata nella nota, nella quale si ribadisce che qualsiasi decisione sul 'dopo' sarà presa al termine delle consultazioni, "dando massima attenzione alle posizioni di ogni forza politica", di maggioranza e di opposizione. Berlusconi, però, anticipa già la sua posizione: andare al voto quanto prima. E nel farlo lancia la candidatura di Angelino Alfano come possibile candidato premier del centrodestra. Indiscrezione che trova diverse conferme, ma che - secondo alcuni - potrebbe essere solo una mossa tattica. Ma il premier con i fedelissimi si sbilancia: voteremo a febbraio e Alfano sarà il nostro candidato.
Sulla strada del voto, però, non mancano gli ostacoli. Perché se è chiaro che con il rinvio delle dimissioni il Cavaliere tenta di stoppare la formazione di governi alternativi, è altrettanto vero che non sono solo le opposizioni a dire no alle elezioni anticipate. A cominciare dalla Lega dove la posizione di Umberto Bossi - favorevole al voto subito - pare non coincida con quella di Roberto Maroni. Ma anche nel Pdl non mancano dubbi. In tanti, anche per il timore di una ricandidatura del Cavaliere (oltre che per lasciare alle opposizioni l'onere di varare la manovra correttiva che l'Europa starebbe già chiedendo), ritengono infatti che sarebbe meglio un "passaggio all'opposizione" per riorganizzare il partito e consentire ad Angelino Alfano di rafforzarsi. Per non parlare di Claudio Scajola che, raccontano, abbia già detto a tutti di non volere andare alle elezioni. Infine ci sono i peones, terrorizzati dall'idea di essere lasciati a casa. Il fronte del 'no' alle urne, dunque, potrebbe ingrossarsi sempre più.
 
OPPOSIZIONI, OK DIMISSIONI MA ORA GOVERNO TRANSIZIONE
di Cristina Ferrulli
Dopo tutti i tentativi messi in campo, alla fine la spallata al Governo da parte delle opposizioni non arriverà in Parlamento. La 'road map' concordata tra il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ed il premier Silvio Berlusconi, 'congela' infatti l'affondo deciso dalle minoranze, che erano pronte a presentare una mozione di sfiducia. Il confronto, invece, si sposta su come accelerare l'iter della legge di stabilità per impedire che il Cavaliere, dimettendosi a dicembre, chiuda le possibilità di un governo di transizione e punti al voto anticipato. Il Pd, addirittura, pur di chiudere gli spazi, annuncia con Bersani un suo possibile via libera al provvedimento - dopo comunque una "rigorosa" verifica - invocando al contempo la formazione di un governo di transizione. Una soluzione che raccoglie il convinto favore dell'Udc di Casini che, salutando la "via d'uscita" imboccata dopo l'incontro del Colle, entra in pressing su Berlusconi auspicando che ora abbia anche "la consapevolezza che la situazione economica e finanziaria non ci consente una lunga ed estenuante campagna elettorale".
 
Il film della giornata non ha però avuto sin dall'inizio un finale scontato. Per senso di responsabilità, chiesto dal Quirinale, il centrosinistra ha scelto di non partecipare al voto sul rendiconto consentendone così l'approvazione. Ma, prima dell'incontro al Colle, l'intenzione era di non fare nuovi 'regali' alla maggioranza, pianificando una mozione di sfiducia da votare quanto prima. "Noi non molliamo, Berlusconi si deve dimettere subito perché il paese non può aspettare 15 giorni", assicurava nel pomeriggio Pier Luigi Bersani. E i numeri dei deputati della maggioranza che non hanno votato confermava la strategia dell'opposizione, altresì convinta che davanti al baratro altri parlamentari, contrari al voto, seguiranno. Certo, il leader del Pd era stato facile profeta osservando con i giornalisti che "Berlusconi è imprevedibile e quindi non si sa che cosa dirà a Napolitano". L'esito dell'incontro al Quirinale spiazza l'opposizione che guarda con diffidenza alle mosse del premier: il sospetto è che a questo punto il premier cercherà di prendere più tempo possibile con il ddl stabilità per evitare la nascita di un nuovo governo. "Se approva la legge in una settimana - spiega un dirigente del Pd - va bene, altrimenti non ci facciamo prendere in giro per un mese perché é chiaro che lui vuole arrivare più in là possibile per poi andare al voto". In serata lo stato maggiore del Pd si è riunito per valutare varie opzioni per accelerare le dimissioni. L'obiettivo è lavorare per allargare la base parlamentare per chiedere, quando ci saranno le consultazioni, un governo di transizione. "Noi per convenienza di partito - spiega Franceschini - dovremmo volere le elezioni visto che i sondaggi ci danno vincenti in ogni tipo di alleanza ma, siccome c'é un emergenza nel Paese, serve un governo di transizione che affronti le misure economiche e faccia una nuova legge elettorale". Una posizione che non viene sposata però dal leader Idv Antonio Di Pietro , tornato a chiedere le elezioni che "sono il percorso migliore e immediato". Della difficoltà dell'opposizione di concordare su una linea univoca sul governo di transizione è cosciente il leader Udc Pier Ferdinando Casini che, lasciando il Transatlantico dopo il voto, si limita ad un sibillino: "Non è ora di parlare, è ora di operare".
 

BERLUSCONI - ULTIMO ATTO, ULTIMI GIORNI !

 ULTIMO COLPO DI CODA DI BERLUSCONI.... 
POTREBBE ESSERE IL PIU' PERICOLOSO DI TUTTA LA LEGISLATURA !
SE NE ANDRA' DOPO IL VARO DELLA LEGGE DI STABILITA'.... 
COSA DICE ESATTAMENTE QUESTA LEGGE A LUI COSI' "CARA" ? 
NON E' COSI' ALTRUISTA DA ATTACCARSI AD UNA LEGGE CHE VADA A FAVORE DEL POPOLO, PROPRIO PRIMA DI DIMETTERSI. 
C'E' DA ASPETTARSI UN'ULTERIORE, ENNESIMA BRUTTA SORPRESA 
A GIUDICARE DA QUANTO CI TIENE !








Ultimo atto del Governo Berlusconi sarà proprio il la legge di stabilità. 
Ma cos'è il decreto di stabilità ? Un provvedimento fino ad ora misterioso....
Il maxiemendamento che il governo doveva presentare non è ancora arrivato in Senato. 
Lo si aspetta ormai da quasi una settimana. Dopo l’ennesimo rimando, le modifiche dell’Esecutivo saranno rese note domattina verso le 10.30, come confermato dal sottosegretario all’Economia Antonio Gentile. 

Sul testo si hanno pochissime informazioni, è quasi un segreto. 
A Palazzo Chigi ci stanno ancora lavorando. 
Il vertice convocato dal Primo Ministro per questa notte si occuperà 
di inserire nuovi provvedimenti. 
Anche perché il risultato ottenuto fino ad oggi non è dei più confortanti. 

Chi ha potuto visionare l’ultima bozza del documentoafferma : 
le misure anticrisi sono poche. E rischiano di essere insoddisfacenti agli occhi dell’Europa. 

Poco meno di novanta pagine, sette capitoli. Si parla dall’“efficientamento” 
(è scritto proprio così) e snellimento dell’amministrazione della giustizia, 
alla semplificazione normativa e amministrativa. 
Sul tema del lavoro spiccano alcune misure per sostenere l’occupazione giovanile e femminile. 
L’incentivazione del telelavoro. Ci sono un piano di liberalizzazione dei servizi pubblici locali e la riforma degli ordini professionali. 
Per ovviare all’abolizione dell’Ice, il governo istituisce 
l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. 
Confermata la norma che definisce “aree di interesse strategico nazionale” i cantieri della Torino-Lione. 

Stando così le cose, è probabile che nelle prossime ore l’Esecutivo metta pesantemente mano al provvedimento. 

Ora, visti i precedenti, cosa altro conterrà questo documento dopo che l'esecutivo vi avrà apportato le "dovute" modifiche ? 
Che il nostro caro Presidente del Consiglio, prima di mollare la carica, è quasi certo, inserirà in questa "legge di stabilità" altri provvedimenti atti alla salvaguardia della Sua persona, dei Suoi patrimoni, delle Sue aziende, 
così come per altre persone a Lui vicine ? 
In considerazione del fatto che il Presidente del Consiglio ha dichiarato che rassegnerà le Sue dimissioni soltanto dopo il varo del DDL, c'è da aspettarsi 
che l'opposizione non faccia nessuna opposizione (così come non ne ha 
fatto per tutta la legislatura) e che quindi domani stesso (09 nov.) 
la legge di stabilità possa cominciare il suo cammino effettivamente. 
Ma se così non fosse e l'opposizione dovrebbe realmente ricoprire il suo ruolo, 
slitterebbe l'approvazione e di conseguenza anche le dimissioni di Berlusconi. 

E' d'obbligo, a questo punto, porsi una domanda...: Se Berlusconi pone come condizione per le Sue dimissioni il varo della legge, cosà ci sarà all'interno ? 
Magari metterà al voto un decreto contenente al suo interno di tutto e di più, compresi salvataggi Suoi personali. 
C'è la scusa che questa legge ce la chiede l'europa e se non viene approvata salgono i tassi e sprofondiamo ancor più nella crisi. 
Non c'è molto da fidarsi di un governo che le leggi le ha sempre preparate 
più che per il popolo, solo per una ristretta "cerchia di amici e colleghi". 

Speriamo che le votazioni per gli articoli di questo DDL siano molto attente. 
O rischiamo che Berlusconi se ne va con una discesa del sipario alle sue spalle, ma che non lo separerà dal pubblico. 

In pratica il sospetto (che è più di un sospetto) è che se ne vada compiendo un'ultima azione di Suo esclusivo interesse. Una sorta di colpo di coda !

Purtroppo i tempi per l’approvazione del ddl di stabilità dovrebbero essere brevi. 
Stando al normale iter legislativo il provvedimento potrebbe essere licenziato entro la fine del mese, l’inizio di dicembre al massimo. 

Ma attraverso un accordo con le opposizioni si potrebbero approvare delle procedure parlamentari straordinarie. In qual caso l’iter in commissione al Senato si potrebbe concludere già domani. 

Pochi giorni poi anche per l’ok di Palazzo Madama e stesso percorso alla Camera. 
«Riteniamo – ha spiegato poco fa il Pd Enrico Morando – che entro venerdì della prossima settimana il ddl Stabilità possa essere approvato anche a Montecitorio».