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lunedì 16 gennaio 2012

Sicilia, nel più assoluto silenzio da parte degli organi di stampa nazionale, comincia il fermo degli autotrasportatori

Domenica 15 gennaio 2012. Cominciata la corsa all'accaparramento dei carburanti, già in mattinata molti impianti di distribuzione sono rimasti a secco ma..... La stampa nazionale (TG e quotidiani) non ne parla.... 

Come mai ???


Sicilia, parte il fermo degli autotrasportatori: l’elenco dei presidi e delle manifestazioni

 


Aias e Aitras confermano lo “sciopero” dei camion dal 16 gennaio al 20 gennaio 2012 in tutta l’isola e battezzato Operazione Vespri Siciliani. Gli autotrasportatori aderiscono al movimento Forza d’Urto, insieme con gli agricoltori del Movimento dei Forconi. Ecco un primo elenco dei presidi che saranno attuati nell’isola.
Con un comunicato del 14 gennaio 2012, l’associazione degli autotrasportatori siciliani Aias conferma il fermo dell’autotrasporto in tutta l’isola, a partire dalla mezzanotte di lunedì 16 gennaio 2012. La protesta dovrebbe durare fino alle ore 24:00 di venerdì 20 gennaio. Al fermo hanno aderito anche le associazioni Aitras e TrasportoUnito Sicilia, nonché il neonato movimento di agricoltori Movimento dei Forconi, l’Associazione Pescatori Marittimi Professionali ed il Partito delle Aziende di Palermo.
L’incontro tra il presidente dell’Aias, Giuseppe Richichi, e quello del Movimento dei Forconi, Mariano Ferro, con il presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, non ha quindi scongiurato la serrata dei camionisti siciliani. Richichi ha assicurato che sarà una “protesta civile, ordinata e corretta, nella quale ogni elemento di disturbo o che non sia in sintonia con le ferree regole di buon comportamento e di civile azione sarà isolato e respinto dal servizio d’ordine del Movimento costituito tutto da ‘padri di famiglia’ che rifuggono qualsiasi tipo di intemperanza e, ancor più, di violenza”.
Già da sabato 14 gennaio 2012 è disponibile l’elenco dei presidi e delle manifestazioni che saranno attuati lunedì 16 gennaio dagli autotrasportatori e dalle altre categorie che aderiscono alla protesta. Eccole, suddivise per provincia.

Provincia di Catania
• Piazzale antistante il Porto di Catania
• Zona Industriale Rotonda VIII Strada
• Tangenziale di Catania pressi svincolo Paesi Etnei
• SS 114 Bivio pressi Hotel Orizzonte
• Trepunti di Giarre

Provincia di Messina
• Piazzali antistanti i Porti di Messina
• Ingresso Milazzo, svincolo Giammoro
• In prossimità del casello autostradale di Villafranca Tirrena
• In prossimità del casello autostradale di Tremestieri

Provincia di Palermo
• Circonvallazione pressi rotonda di Via Oreto
• Piazzale antistante il porto di Palermo
• Piazzale antistante il porto di Termini Imerese e c/o la Zona Industriale
• Rotonda Villabate
• SS 121-189 Palermo – Agrigento in prossimità del bivio Vicari

Provincia di Siracusa
• Raffineria ESSO/ERG/SAXXON/AGIP/ENI
• Autostrada SR / CT in prossimità dello Svincolo di Lentini
• SS 115 pressi uscita svincolo di Avola

Provincia di Ragusa
• Scicli Contrada Rizza in prossimità del mercato dei fiori
• Modica – Sacro Cuore
• Piazzale antistante il Porto di Pozzallo
• Piazzale antistante il Mercato di Donnalucata

Provincia di Agrigento
• Agrigento La Rotonda Giunone
• Campobello di Licata C.da Garcitella
• Licata Ristorante El Sombrero
• Canicatti C.da Grottarossa
• Favara bivio Aragona

Provincia di Caltanissetta
• Hotel Ventura / Rotonda Capodarso
• Prossimità Raffinerie ENI-ENIMCO di Gela
• Ingresso Gela provenienza Caltagirone
• Rotonda Capodarso



venerdì 6 gennaio 2012

Archivio della Camera, 65 anni di documenti: uno su quattro è una richiesta d'arresto

Archivio della Camera, 65 anni di documenti: uno su quattro è una richiesta d'arresto !

I numeri sul «Portale storico della Camera»: il 27% dei documenti riguardava richieste d'arresto di deputati italiani. Il picco durante Tangentopoli.

 

 

Da :

Ogni quattro documenti arrivati alla Camera, uno si occupava di richieste d'arresto nei confronti di deputati italiani. Il dato non fa certo piacere agli onorevoli, in questi giorni al centro del dibattito per gli stipendi molto più alti rispetto ai colleghi europei.

I DATI SUL SITO DELLA CAMERA
Ma come un dirigente d'azienda decide la paga di un dipendente in base alla sua produttività, così i cittadini italiani devono poter stabilire se lo stipendio dei loro governanti è adeguato o meno in base al lavoro che compiono ogni giorno a Montecitorio. Per questo la Camera ha messo online dal 20 dicembre il «Portale della storia della Camera»: un archivio che raccoglie tutti i dati su Deputati, lavori parlamentari, atti e documenti di Montecitorio dal 1946 a oggi.

LE RICHIESTE D'ARRESTO
In quest'ultima sezione è possibile consultare i «Documenti parlamentari». quei documenti e relazioni trasmessi alla Camera dal Governo o da altri soggetti istituzionali oppure predisposti da organi della Camera stessa. 21.382 documenti, in tutto, di cui la parte del leone è costituti dalle richieste di autorizzazione a procedere.
Le domande inviate dalla magistratura per ottenere l'autorizzazione ad arrestare o a effettuare delle perquisizioni o intercettazioni a carico dei deputati dal dopoguerra a oggi sono state ben 5.851: il 27% dei documenti totali, il doppio dei documenti riguardanti sentenze della Consulta (3.900) e della Corte dei Conti (3.200).

I PRIMI ANNI
Il numero delle richieste è variato nel corso delle legislature. Nei soli due anni dell'Assemblea Costituente, la Camera ne ricevette 58, molte delle quali riguardanti il deputato Concetto Gallo: una sorta di recordman di Montecitorio, accusato di insurrezione armata, omicidio, tentati omicidi, invasione di terreni, sequestri di persona, estorsione, associazione a delinquere e detenzione di armi da guerra.

IL PICCO DI TANGENTOPOLI
Anche le prime legislature dal '48 al '58, sotto la guida di Alcide De Gasperi, furono ricche di richieste d'arresto: 802 nella prima, 586 nella seconda. Nel corso degli anni il numero si abbassò, salvo poi impennarsi e toccare il record di 896 nell'undicesima legislatura, quella di Tangentopoli, durata solo due anni, dal '92 al '94.


mercoledì 4 gennaio 2012

Proposta choc nelle mani di Monti: abolire la Guardia di Finanza

Si paventa un addio al mitico e storico corpo della Guardia di Finanza Italiana ? 
Le mitiche Fiamme Gialle dovrebbero essere smembrate o, al massimo, se si dovesse mantenerle, lasciar loro altri compiti di carattere militare, come le dogane e le frontiere. 

E' questo il contenuto della proposta firmata Di Tanno/Visco. 
Secondo i firmatari di questa proposta (?), se così la si può definire, la lotta 
all'evasione fiscale può essere tranquillamente condotta dall'Agenzia delle Entrate che si avvarrebbe (dello strozzino) Equitalia. 

Ma allora, vien spontaneo chiedersi, visto che i firmatari delle proposta affermano che la Gurdia di Finanza non ha più ragione di esistere proprio perchè esistono organi come Equitalia che possono assolvere a questi "compiti"....
Se c'era già la Guardia di Finanza (da un secolo e mezzo !), perchè creare Equitalia ? 

Una delle solite cose all'italiana !!! 

Del resto, con i mezzi messi in atto da Equitalia fino ad oggi, non si aiuta il cittadino a risolvere le questioni insolute ma, anzi, al contrario, gli si tagliano le ali, facendo così in modo che oltre a non poter pagare il proprio debito, non possa più nemmeno produrre ! 

A questo punto, se il Sig. Primo Ministro (banchiere) Monti decidesse di dar seguito e corpo all'assurda proposta, c'è da aspettarsi che ad Equitalia invece di ricevere i pacchi bomba si possano pure aspettare la "visita" di qualche Kamikaze/bomba o, ancor meglio di qualche missile.






Da Libero, L'articolo di Franco Bechis -


Il documento è arrivato sul tavolo del ministro dell’Economia, Mario Monti, insieme a tutto il materiale raccolto dalla commissione Finanze della Camera nel corso dell’indagine conoscitiva sulla riforma fiscale. In primo piano un testo scritto da uno dei massimi tributaristi italiani, il professore Tommaso di Tanno, già consulente del governo di centrosinistra e dell’ex ministro delle Finanze, Vincenzo Visco, apprezzatissimo dal Pd e ben conosciuto dallo stesso Monti. Nel documento, oltre a molti consigli, anche una proposta choc: abolire la Guardia di Finanza, o ridurne al minimo i compiti, trasferendo tutte le funzioni di lotta all’evasione fiscale alla Agenzia delle Entrate guidata da Attilio Befera e al suo braccio operativo, Equitalia. Secondo Di Tanno infatti è necessaria “l’unificazione del corpo che vigila sull’adempimento dei doveri tributari. Il dualismo Agenzia delle Entrate-Guardia di Finanza non ha più ragion d’essere. Esso, anzi, produce spesso e volentieri frutti avvelenati. All’Agenzia i compiti amministrativi. Alla Guardia di Finanza, se proprio se ne vuole mantenere l’esistenza- cosa della quale non avverto la necessità –le funzioni di carattere militare (tipo dogane e frontiere). E’ mia opinione, al riguardo, che un ulteriore investimento in uomini e mezzi dell’Agenzia (ma basterebbe il travaso di quelli della Guardia di Finanza), potrebbe, peraltro, portare risultati appaganti”. La patata bollente ora è nelle mani di Monti…